Genitori, docenti e personale Ata delle scuole IC8, IC19 e IC20 sono scesi in piazza, questa mattina, per una protesta contro la riorganizzazione degli istituti comprensivi. Lo spacchettamento è già stato deliberato dal Consiglio del Quartiere Porto Saragozza «nella più totale assenza di partecipazione del personale docente, personale Ata e genitori degli alunni coinvolti», denunciano i manifestanti, che vedono il rischio che si crei un “Istituto comprensivo dei Colli”, una sorta di scuola d’élite, «in palese contrasto con la nostra idea di scuola inclusiva e aperta a tutti.

Scuola, a Bologna la protesta contro la riorganizzazione comunale

I problemi della riorganizzazione per genitori, insegnanti e personale Ata sono sia di metodo che di merito. Di metodo perché le decisioni sono state prese senza consultare i Consigli di istituto, ma nemmeno le rappresentanze di lavoratrici e lavoratori. «Le informazioni ci arrivano a decisioni prese, senza nemmeno coinvolgere l’ufficio scolastico – spiega ai nostri microfoni Mara Congeduti, esponente del comitato dell’Ic8. Abbiamo scritto a sindaco, vicesindaca e assessore per chiedere un incontro pubblico urgente, ma finora non ci è arrivata risposta».

Nel merito, la riorganizzazione prevederebbe la “cessione” di due scuole dell’IC8 che insistono nel Quartiere Saragozza, la primaria “Avogli” e la secondaria “Carracci”, all’IC19.
Dal comitato fanno sapere di non conoscere per vie ufficiali le ragioni di questa riorganizzazione. «A noi sembra totalmente illogica – afferma Congeduti – L’unica spiegazione che è stata data è quella di voler ridimensionare un Istituto Comprensivo molto numeroso come l’IC8. Ma l’effetto che si otterrebbe è di spostare gli stessi numeri sull’IC19, che non è abituato a lavorare con queste dimensioni».

Non solo, il problema principale nella riorganizzazione degli stradari, cioè l’indicazione delle scuole che possono frequentare alunne e alunni in base alle strade di residenza, è che si rischierebbe di creare «un Istituto Comprensivo dei Colli», una sorta di scuola d’élite.
«Con lo spostamento delle “Avogli” e delle “Carracci” nell’IC19, che già comprende le “Longhena” si creerebbe un Istituto Comprensivo di scuole totalmente immerse nel verde, frequentate da figli di fasce benestanti della popolazione». Con l’attuale ripartizione degli stradari, invece, nelle scuole dell’Ic8 sono presenti bambine e bambini di diversi ceti sociali, anche popolari. Ed è per questo che negli anni le scuole hanno fatto un importante lavoro di inclusione e integrazione sociale.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MARA CONGEDUTI: