Sabato 25 e domenica 26 gennaio, salvo l’eventuale ennesima precettazione del ministro Matteo Salvini, ci sarà un nuovo sciopero nazionale del trasporto pubblico, in particolare del settore ferroviario. A proclamarlo sono Usb, Sgb e Cub Trasporti che avanzano rivendicazioni contrattuali, in particolare su salari e condizioni di lavoro.
Ma il settore ferroviario è sotto i riflettori anche per i gravi disservizi degli ultimi tempi, che hanno travolto di polemiche lo stesso Salvini e i vertici delle Fs.
Lo sciopero ferroviario e il dibattito su disservizi e ipotetici sabotaggi
Le motivazioni per i disservizi addotte da dirigenti delle ferrovie e dal ministro sono suonate come imbarazzanti.
Dal chiodo piantato da un lavoratore in appalto che avrebbe bloccato tutto il traffico del centro Italia a fantomatici sabotaggi di non meglio precisati antagonisti dei treni in orario: le improbabili spiegazioni hanno rasentano il complottismo.
«Non ci credono nemmeno loro – osserva ai nostri microfoni Stefano Pennacchietti del Coordinamento nazionale Ferrovie di Usb – Se fosse vero, sarebbe preoccupante che nessuno faccia nulla per controllare e si lascino correre treni a 300 km/h».
Per Usb, invece, i disservizi sono frutto di anni di tentativi di riorganizzazione del settore portati avanti a suon di tagli occupazionali, smantellamento delle professionalità, appalti ai privati nella manutenzione infrastrutture, aumento dei carichi lavorativi, riduzione del tempo di riposo, del tempo libero e salari inadeguati.
Nessun chiodo, quindi, ma logiche speculative e finanziarie per massimizzare i profitti.
In particolare il sindacato di base punta il dito contro l’accordo sindacale di settore del 10 gennaio 2024 per la manutenzione infrastrutture: «ennesima contrattazione al ribasso portata avanti per accumulare profitti sulla pelle dei lavoratori».
Ma la “pelle dei lavoratori” non è un’espressione metaforica. Usb ha calcolato che nel settore della manutenzione ferroviaria perdono la vita in media due lavoratori all’anno, con un picco registrato con la strage di Brandizzo.
«Oltre agli evidenti gravissimi disagi per l’utenza – aggiunge il sindacato – chi lavora sulla rete ferroviaria ogni giorno deve fronteggiare incidenti, infortuni, avarie su treni ed infrastrutture».
Il malcontento nel settore, insomma, è grande ed è per questo che il prossimo week end ci sarà un nuovo sciopero.
ASCOLTA L’INTERVISTA A STEFANO PENNACCHIETTI: