Mentre l’Europa comincia a svegliarsi da un sonno profondo che è durato oltre un anno e mezzo e alza la voce contro il governo israeliano per il genocidio a Gaza, il governo di Giorgia Meloni continua ad essere ambiguo e silente. Solo ieri il ministro della Difesa Guido Crosetto ha affermato che a Gaza «è stato superato il limite», ma nel concreto l’Italia continua a sostenere Netanyahu. Lo ha fatto, ad esempio, esprimendosi contro (insieme alla Germania) alla sospensione degli accordi commerciali con Israele e lo fa mantenendo attive le partnership, anche militari, con lo Stato di Israele.
«Non rinnovate il Memorandum militare Italia Israele»: la diffida di dieci giuristi al governo italiano
È per questa ragione che alcuni giorni fa un gruppo di dieci giuristi italiani ha presentato una formale diffida nei confronti del governo Meloni riguardo al Memorandum militare che il prossimo 8 giugno verrà rinnovato in automatico per cinque anni. Un accordo Italia Israele coperto da segreto militare e in virtù di ciò nemmeno il Parlamento italiano ne conosce nel dettaglio i termini e la spesa.
Anche senza conoscere i termini dell’accordo, però, se il nostro Paese non fermasse il rinnovo del Memorandum militare Italia Israele compirebbe delle violazioni. La prima riguarda i diritti umani e il favoreggiamento di uno Stato, quello israeliano, che si sta rendendo esplicitamente autore della loro violazione. La seconda riguarda la trasparenza e il diritto all’informazione dei cittadini attraverso i loro rappresentanti eletti, i parlamentari.
È su questi due principi che si fonda la diffida presentata dai giuristi al governo italiano. Fausto Gianelli, uno dei dieci firmatari, spiega ai nostri microfoni che il rinnovo del Memorandum militare Italia Israele violerebbe norme del diritto internazionale e pronunce di tribunali internazionali che riguardano appunto i diritti umani e il divieto di collaborare con gli Stati che li calpestano, come sta avvenendo oggi in Palestina e in particolare a Gaza.
«Il diritto internazionale – spiega Gianelli – impone il dovere di astenersi da ogni cooperazione che possa facilitare o agevolare la commissione di crimini di guerra e contro l’umanità. Questo Memorandum fornisce supporto militare e logistico, quindi certamente agevola Israele nella sua violazione dei diritti umani».
L’Italia, in realtà, è già fuorilegge poiché esporta armi verso Israele che vengono utilizzate anche nei territori occupati illegalmente. Lo stesso Memorandum militare è in vigore da molti anni e il conflitto in corso non è il primo che vede un’aggressione da parte di Israele nei confronti della popolazione palestinese.
Tutto ciò, però, avviene senza che i cittadini italiani, attraverso i propri rappresentati in Parlamento, conoscano i termini dell’accordo. «Poiché il Memorandum prevede oneri di spesa – sottolinea il giurista – ci sono norme costituzionali che prevedono che se ne debba discutere in Parlamento e sapere quanto viene speso e come. Questo non è mai successo in occasione di ogni rinnovo, quindi c’è anche la violazione di un principio basilare di democrazia».
Qualora il governo italiano ignorasse la diffida presentata dai dieci giuristi, questi ultimi hanno intenzione di andare avanti, ad esempio con la presentazione di una formale denuncia.
«Sappiamo che è difficile portare alla sbarra le scelte politiche di un governo, e in certi casi non è nemmeno opportuno – osserva Gianelli – ma in questo caso, di fronte a questo tipo di violazione, sarebbe interessante portare di fronte a un giudizio il governo e i suoi esponenti per la complicità e la connivenza».
ASCOLTA L’INTERVISTA A FAUSTO GIANELLI:
            
            
            
	






