Entro dicembre del 2022 l’Unione europea dovrà decidere se rinnovare o meno l’autorizzazione all’uso del glifosato, ma la Regione Emilia-Romagna si porta avanti e, dopo alcuni provvedimenti già adottati da Marche e Toscana, dà il via ad una road map per mettere al bando il discusso diserbante, che già in alcuni studi scientifici ha mostrato di poter causare rischi per la salute.
L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, infatti, ha approvato oggi senza voti contrari la risoluzione presentata dalla consigliera regionale di Europa Verde, Silvia Zamboni, che chiedeva la messa al bando del glifosato.

La road map per la messa al bando del glifosato in Emilia-Romagna

«Siamo soddisfattissimi – commenta ai nostri microfoni Zamboni – Da sempre i Verdi sono favorevoli all’agricoltura biologica». Nella sua risoluzione, approvata oggi, la consigliera ha citato gli studi effettuati dall’Istituto Ramazzini di Bologna, che già nel 2016 aveva evidenziato i potenziali rischi per la salute del glifosato. La sostanza, del resto, era già stata inserita nella stessa categoria del Ddt dalle autorità, ma fino a questo momento è stata utilizzata come diserbante sia per usi agricoli che in altri contesti.
La risoluzione di Zamboni, invece, chiede che venga messa al bando in ogni contesto e qualcosa è possibile subito, modificando una delibera ed arrivando alla messa al bando per usi non agricoli.

La Regione Marche era stata la prima a deliberare sul glifosato, vietandolo in prossimità di fonti idriche potabili, mentre la Regione Toscana ne ha proibito l’uso nell’agricoltura integrata a partire dal 15 maggio 2021.
Nell’atto approvato dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, dunque, si invita la giunta ad avviare una road map che metta al bando il glifosato per tutti gli usi, incluso quello agricolo, ma si chiede anche di finanziare la ricerca di soluzioni alternative e di sostenere quegli agricoltori che rinunceranno ai fitofarmaci, glifosato incluso.

Tutto ciò in attesa della decisione dell’Unione europea, attesa appunto per dicembre 2022, che sarà però suffragata da un nuovo lavoro dell’Istituto Ramazzini, che sta raccogliendo tutti gli studi usciti in materia, al fine di elaborare un dossier completo che evidenzi i rischi nell’utilizzo del diserbante.

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