Le Regioni vorrebbero ricevere parte degli introiti generati dal gioco d’azzardo. Questa è la novità emersa dall’ultima Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, nella quale i governatori chiedono che i ricavi delle scommesse e slot machine siano divisi tra le regioni e non più accumulati tutti dallo Stato centrale.
Non è la prima volta che emerge questa questione: il 25 gennaio 2024, durante la discussione sul riordino del settore dei giochi d’azzardo, la medesima Conferenza aveva richiesto «una compartecipazione regionale sia al canone di concessione dei punti delle reti fisiche del gioco che sul provento del gioco al netto delle vincite erogate e degli aggi», che ammonterebbe al 5% del gettito, da utilizzare in materia di prevenzione sul territorio regionale.

L’indebolimento della prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo

Adesso il tema della compartecipazione è riemerso, e secondo Fabrizio Ghidini, presidente di Federconsumatori Emilia-Romagna, si tratta di un passo indietro nella lotta contro la ludopatia perché «nel momento in cui una regione o un ente locale dal gioco d’azzardo ne dovesse ricevere un beneficio economico in termini di entrate, nel 99% si indebolirebbe la struttura dedicata al contrasto del gioco d’azzardo».
«Soprattutto durante periodi economicamente complicati per la nostra regione – spiega il presidente di Federconsumatori – questa distribuzione di benefici economici comporterebbe il venir meno della lotta all’azzardo da parte di quei soggetti invece che in questi anni, a differenza del Governo, hanno sostenuto una giusta battaglia». Un eventuale indebolimento alla prevenzione e al contrasto di patologie legate al gioco d’azzardo comporterebbe grossi rischi per la salute della cittadinanza.

A tal proposito, Ghidini afferma che «sarebbe una sconfitta per le istituzioni pubbliche: l’Emilia-Romagna ha sostenuto negli anni passati norme per contrastare la ludopatia, linea accolta e rinforzata dall’assessora Isabella Conti, che ha sempre espresso il proprio dissenso rispetto a questa compartecipazione da parte degli enti locali. Per questo troviamo incomprensibile che la regione Emilia Romagna durante la Conferenza delle Regioni abbia modificato il proprio atteggiamento».

«Il Governo non fa nulla per contrastare il gioco d’azzardo»

Inoltre, rispetto alla precedente richiesta di gennaio 2024, Ghidini sostiene che «stavolta ci sono maggiori possibilità che venga accolta, perché questo governo non sta facendo nulla per combattere il gioco d’azzardo, anzi direi il contrario. Dunque, temo che il governo non si farà sfuggire l’opportunità di coinvolgere e quindi zittire o ammutolire gli enti locali e le regioni, anche a costo di rinunciare a una parte del gettito».

Tuttavia, oltre a Federconsumatori, anche altri gruppi come Cgil, Auser e Anci hanno espresso la loro opposizione, che secondo Ghidini potrebbe essere il primo passo per una riconsiderazione delle posizioni regionali: «Noi auspichiamo che la regione Emilia Romagna modifichi la propria posizione e riapra la discussione all’interno della conferenza delle regioni. Ci conforta il fatto che a seguito della richiesta, l’Anci dell’Emilia Romagna, ha espresso contrarietà, dicendo che i comuni emiliano-romagnoli non sono interessati a compartecipare a questo obiettivo».

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