La questione è già arrivata in Consiglio comunale e in Quartiere, anche grazie alla raccolta di firme dei residenti, ma di mezzo ci sono attività commerciali private e non sempre i tempi coincidono con le esigenze dei residenti. Il rischio, però, è che il rione Pescarola, una zona periferica del quartiere Navile lungo via Zanardi, viva una situazione di vero e proprio abbandono.
Tutto dipende dalle sorti del centro commerciale Ca’ Bianca, nell’omonima via, che ha registrato prima un avvicendamento di supermercati, poi una loro chiusura, che con sè trascina anche la chiusura di altri esercizi commerciali. Una desertificazione problematica, soprattutto per la popolazione più anziana che nel luogo trovava un punto di riferimento per fare la spesa e socializzare.

La vicenda del centro commerciale Ca’ Bianca in Pescarola e i problemi degli anziani

A raccontare ai nostri microfoni la vicenda è Simone Fiorini, edicolante di via Ca’ Bianca che stoicamente resiste alla crisi che investe anche le edicole. Il suo chiosco si trova proprio di fianco al centro commerciale, che fino a due anni fa era il crocevia di umarell e zdaure che andavano a fare la spesa, ma anche a fare due chiacchiere per uscire un po’ di casa.
Fino a due anni e mezzo fa nel centro commerciale aveva sede Conad, ma l’azienda della grande distribuzione organizzata ha chiuso i battenti in favore di Carrefour. Quest’ultima ha resistito poco e il problema, racconta Fiorini, è che «andandosene si sta portando via un po’ tutti i negozi che ci sono all’interno del centro commerciale, come il bar che chiuderà a metà dicembre».

In realtà alcuni locali non resteranno vuoti, ma verranno sostituiti da attività non pensate per la socializzazione dei residenti.
«L’anziano, che ha bisogno di uscire tutti i giorni per sentirsi vivo – racconta l’edicolante – veniva qui per prendere un litro di latte, il pane o la carne da mangiare quel giorno e così faceva anche due chiacchiere. Io per il momento sono rimasto, anche perché quelle persone con la mia edicola si “salvano” per l’uscita quotidiana».
Cionostante la mancanza di un alimentari nella zona crea non pochi problemi ai residenti, che nel rione sono più di seimila.

«È vero che nelle vicinanze ci sono altri centri commerciali – osserva Fiorini – ma distano più di un chilometro, un chilometro e mezzo e l’anziano che fa fatica anche a muoversi deve o prendere l’auto o l’autobus, e non sempre è comodo con la spesa».
L’edicolante conferma che le istituzioni, anche dopo la raccolta firme intrapresa per sensibilizzare le persone sul problema, si sono interessate, ma i tempi sembrano dilungarsi troppo e la situazione non sembra sbloccarsi.
La soluzione sarebbe quella di trovare qualcuno che affitti o acquisti dalla proprietaria dei muri l’intero centro e lo rianimi aprendo un’attività.

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