Il 26 novembre si terrà dalle ore 15.00 alle 17.00 il seminario “Cosa è cambiato sul tema della violenza ai tempi del coronavirus” all’interno del Festival La Violenza Illustrata – Vite in Movimento. L’evento è online sulla piattaforma Zoom di Auser Bologna ed è curato da quest’ultimo insieme alla Casa delle Donne, in collaborazione con Consiglio di Zona Soci Bologna Emilia Ponente.

La Violenza Illustrata: edizione incentrata su Covid e Violenza

Laura Saracino, della Casa delle Donne per non subire violenza Onlus, spiega ai nostri microfoni che il cambiamento maggiore durante la pandemia ha riguardato le misure da adottare per aiutare le donne che hanno subito violenza. Il problema principale è la difficoltà nella comunicazione: infatti, lo scorso marzo, all’inizio del lockdown che ha costretto la popolazione a passare la maggior parte della giornata nella propria casa, si è verificata la quasi totale assenza di telefonate al centro di assistenza. Fortunatamente dopo qualche settimana le richieste di aiuto delle donne che convivevano con i loro maltrattanti si sono fatte nuovamente sentire. La Casa delle Donne si è subito attivata con videochiamate di supporto e ha anche messo a disposizione un recapito telefonico per messaggiare su Whatsapp rivolto a tutte le donne che erano impossibilitate o avevano paura di effettuare chiamate se il maltrattante era in casa. Ogni anno, racconta Laura Saracino, ci sono circa settecento nuove voci che contattano la Casa delle Donne per la prima volta, in cerca di aiuto o semplicemente per una consulenza. Per circa due terzi di queste donne prende avvio un percorso di sostegno emotivo e protezione, che mette a disposizione anche un piano di sicurezza e tutela legale, oltre che colloqui che mirano a generare “empowerment” e riconoscere le violenze subite.

Il focus del seminario: la violenza sulle donne nella terza età

In particolare, il seminario del Festival La Violenza Illustrata si concentrerà sulla condizione degli anziani e, studiando i dati, si è notato che in relazione ai casi di violenza subiti il numero delle
donne over 60 che chiede aiuto è aumentato, passando dai trentasette casi del 2018 ai cinquanta del 2020. Questo numero, in apparenza esiguo, è dovuto al fatto che spesso le donne con età maggiore di sessant’anni fanno fatica a chiedere aiuto per mancanza di risorse, sia comunicative che economiche, soprattutto se dipendono dalla persona che le maltratta e pensano di non essere in una situazione per la quale richiedere sostegno. La maggior parte dei casi riguarda circostanze in cui chi fa violenza è il marito o il compagno, talvolta anche da molti anni. Molti casi concernono anche i figli che, soggetti ad aggressività, problemi psichiatrici o disturbi di dipendenza, sfogano sulla madre la loro violenza fisica o mettono in atto violenze psicologiche per chiedere soldi o intervenire in dinamiche di convivenza. Talvolta può essere anche la figura del badante, convivente che dovrebbe prendersi cura della donna che lo ospita, ad innescare gravi situazioni di violenza domestica o addirittura femminicidio. Auser Bologna è un’associazione di volontariato impegnata a promuovere l’invecchiamento attivo degli anziani e a far crescere il loro ruolo nella società. La Casa delle donne per non subire violenza Onlus, invece, è un’associazione nata da un gruppo di donne femministe: questo centro antiviolenza si occupa di accogliere e aiutare concretamente le donne che subiscono violenza.

Beatrice Lazzari

ASCOLTA L’INTERVISTA A LAURA SARACINO: