Stefano Boeri, Andrea Segrè e altri studiosi si danno appuntamento al MAMbo per discutere di consumo di suolo e del fragile equilibrio tra campagna e città. Il consumo del suolo al centro di disastri naturali come le alluvioni.

È un tema di grande attualità quello che verrà affrontato questo pomeriggio, al MAMbo di via Don Minzoni 14, nell’incontro intitolato “La campagna necessaria – Dal consumo di suolo ad una nuova alleanza tra città e campagna“.
Un dibattito che vedrà la partecipazione dell’architetto Stefano Boeri, attualmente assessore del Comune di Milano, Andrea Segrè, preside di Agraria e inventore del Last Minute Market, Matteo Agnoletto, che insieme a Marco Guerzoni ha scritto il libro “La campagna necessaria”, lo storico dell’Architettura Manuel Orazi e lo scrittore e giornalista Andrea Pascale.

Sempre più spesso, in occasione di disastri naturali come alluvioni o frane, viene evocato il consumo di suolo come una delle cause principali. Nei decenni, infatti, le nostre società hanno proceduto a sempre nuove urbanizzazioni che hanno sensibilmente ridotto il territorio agricolo e rurale.
“Gli elementi necessari alla vita sono tre – spiega Alessandro Delpiano, che modererà l’incontro – l’aria, l’acqua e il suolo. Mentre da tempo si è capita l’importanza dei primi due, solo recentemente ci si è accorti di quanto sia prezioso il suolo”.

Occorre dunque correre ai ripari e invertire la rotta. Germania, Inghilterra ed Austria hanno già cominciato a farlo, impedendo nuove urbanizzazioni e intervenendo invece su vecchie aree urbanizzate dismesse. “È questa la direzione – spiega Delpiano – e in Italia si cominciano a intravedere piccole esperienze in questa direzione. Del tema si sta occupando anche il governo Monti, con un disegno di legge che limita il consumo di suolo“.

Fermare la cementificazione, però, non è l’unica misura che occorre addottare. Se la campagna viene definita “necessaria”, occorre dunque tutelarla e preservarla. “Viviamo in uno dei territori più fertili del mondo – conclude Delpiano – Occorre rilanciare azioni per la produzione di cibo anche nei nostri territori”.