Olandese

Mercoledì scorso la prima dell’allestimento che sarà possibile vedere fino al 21 marzo. Domenica 17 trasmissione in differita su Rai 5 alle ore 21.15.

Uno specchio inclinato che parte dall’alto del proscenio per arrivare nella zona più profonda del palcoscenico dilata clamorosamente tempi e spazi accentuando le tinte più misteriose, magiche e oniriche dell’opera. Il regista Yannis Kokkos è l’ideatore di questa messa in scena che venne prodotta dal Teatro Comunale nel 2000 ma che non sconta affatto il passare degli anni rimanendo brillante, comprensibile ed attuale. Stephan Grögler riprende questa regia e la riporta in tutta la sua originalità e bellezza oggi sulle assi del palcoscenico di Largo Respighi. Le stesse assi che videro la ‘prima’ italiana nel 1877 (il debutto assoluto era avvenuto a Dresda nel 1943), la stessa città, Bologna, che aveva accolto Richard Wagner donandogli la cittadinanza onoraria qualche anno prima ovvero nel 1872.

Der fliegende Holländer o Il Vascello Fantasma (altro titolo dell’opera) torna oggi diretta dal maestro Stefan Anton Reck che con l’orchestra del Teatro Comunale sottolinea ed accompagna il dipanarsi della storia in un equilibrio musica/voce impeccabile. L’Ouverture serve per introdurre i temi musicali, o leitmotifs, che rappresentano in musica personaggi, oggetti e situazioni. Li ritroveremo nel corso di tutta l’opera ma qua si susseguono uno dopo l’altro in una sorta di presentazione al pubblico. Reck si dimostra ancora una volta un attento conoscitore ed interprete della musica wagneriana e delle sue sfumature ed è capace di spogliarla da tutte le sovrastrutture aggiunte nel tempo per riportarla alla sua origine.

Uno splendido olandese volante interpretato dal basso-baritono Mark Steven Doss rende ancora più vero e drammatico il sortilegio satanico di cui è vittima e che lo costringe a vagare col suo vascello alla ricerca della donna, secondo Satana inesistente, che lo salverà. Anna Gabler interpreta una Senta che se da un lato manifesta tutte le ingenuità tipiche dell’adolescenza e di una giovinetta cresciuta tra le mura protette e ovattate della casa paterna dall’altra si rivela una donna risoluta, determinata e con una personalità deflagrante.

A far da contraltare c’è il personaggio del povero di lei innamorato Erik interpretato dal tenore Marcel Reijans il quale risulta profondamente chiuso nel suo ombelico e un po’ mollaccione: oggi si direbbe un anonimo, grigio uomo comune. Infine Daland, il padre di Senta, avido ma simpatico ‘paciugone’ a cui da voce il giovanissimo basso Mika Kares che, oltre a cantare in maniera sublime, riesce ad essere assolutamente credibile nella parte e a valorizzarla.

Infine una menzione speciale al Coro del Teatro Comunale di Bologna, diretto dal maestro Andrea Faidutti, co-protagonista indiscusso di quest’opera sempre pronto a sostenere, rinforzare ed incalzare i momenti d’insieme e a creare il clima di suspence richiesto dal libretto quando necessario.

Avete ancora tempo per vederla dal vivo fino al 21 marzo.

Info: www.tcbo.it