L’Italia resta alle prime posizioni mondiali per quel che riguarda la formazione universitaria. Come didattica e insegnamento, infatti, il Bel Paese eccelle ancora in tutto il mondo. Tra le decine di Atenei e Politecnici presenti a livello nazionale sono La Sapienza di Roma, l’Alma Mater di Bologna e la Federico II di Napoli quelli più scelti dagli studenti italiani. Le facoltà invece con più iscritti all’anno sono Medicina, Economia e Ingegneria. Sono i risultati estrapolati dall’indagine Ustat sul monitoraggio di immatricolati, condotta dal Ministero dell’Università e della Ricerca che ogni anno elabora prendendo in considerazione tutte le università italiane e raccogliendo i dati di iscritti per città e per facoltà. Sono dati forniti direttamente dal Ministero, quindi più che ufficiali, e dai quali si può desumere l’andamento generale del Paese tra corsi di Laurea tradizionali, come Economia, Lettere ma anche Ingegneria Civile e Gestionale, e altri più innovativi come il corso di Laurea Magistrale in Intelligenza Artificiale dell’Università di Bologna.

Il corso di laurea in Intelligenza Artificiale

Come si diceva, a Bologna è di recente costituzione, appena quattro anni, il corso di laurea in Intelligenza Artificiale, istituito dal Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria (DISI) dell’Ateneo emiliano. Un corso che mira a fornire una prospettiva completa sull’AI moderna restituendo allo studente competenze tecniche avanzate e specializzate. In questo modo i laureati di questa disciplina impareranno a progettare, realizzare e gestire prodotti innovativi che possono trovare applicazione in diversi campi del quotidiano. Non si tratta però solo di una formazione tecnica, ma è una materia completamente interdisciplinare che coniuga l’ingegneria, la robotica, l’informatica ma anche altri campi del sapere scientifico. Il corso, infatti, prende in considerazione certamente la scienza, l’AI e il machine learning, ma anche si toccano tematiche legate alle neuroscienze cognitive. Un campo scientifico dove anche le problematiche etiche e sociali vengono discusse approfonditamente, in quanto si cerca di capire quanto queste tecnologie possano diventare autonome, fino addirittura a provare sentimenti (o almeno il concetto del sentimento). Come specificato dalla stessa Università di Bologna, “al termine del corso lo studente acquisirà il titolo di Dottore Magistrale in Artificial Intelligence, nella classe LM-32 (Ingegneria Informatica) o nella classe LM-18(Informatica), in accordo alla sua vocazione e alle sue prospettive occupazionali, che possono spaziare dal mondo delle aziende e dei servizi al mondo della ricerca teorica e applicata. Il corso dà accesso agli studi di terzo ciclo (Dottorato di ricerca e Scuola di Specializzazione) e a master universitari di secondo livello”.

Campi di applicazione dell’Intelligenza Artificiale

Studiare e laurearsi in IA, quindi, sta diventando sempre piú di fondamentale importanza e un ramo dove saranno necessarie figure professionali sempre piú specializzate. L’Intelligenza Artificiale, infatti, è già tra noi. Di questo se ne deve prendere piena coscienza. Non si tratta di una prospettiva futura o di applicazioni sperimentali solo della Nasa, ad esempio. Ogni volta che facciamo una ricerca su Google, quando usiamo Netflix, Alexa o Google Home. Quando chiediamo al nostro smartphone di eseguire un’operazione, quando lo correggiamo finanche su una ricerca sbagliata. In questi e tantissimi altri campi interviene l’intelligenza artificiale. Questa nuova tecnologia, forse spaventosa ma rivoluzionaria, è presente nelle nostre vite da diverso tempo ed è per noi una cosa più che utile. Ad esempio, un altro campo dove l’intelligenza artificiale è già stata applicata da diverso tempo è quello dei videogiochi. Basti pensare a come essa regoli l’atteggiamento di avversari virtuali come in FIFA o LOL e così via. Importante è anche la sua applicazione nei browser games tipici delle sale da gioco online. Specialmente in giochi come le slot machine, totalmente regolate da IA per garantire il giusto Payout e l’RTP previsti dalla macchinetta digitale stessa. Stesso discorso vale per giochi come Roulette e giochi di carte. In questi ultimi, ad esempio, l’IA regola la difficoltà di gioco, rendendo la mano estremamente realistica e alla portata delle capacità di gioco dell’utente. Il tutto è provabile su questi siti grazie sia alle versioni demo, ossia gratuite, dei giochi, sia ai bonus giornalieri casino, che consentono di giocare senza spendere solamente il proprio denaro. E come i videogiochi immaginiamo anche la logistica delle aziende, la loro organizzazione o quando ad esempio cerchiamo lavoro su Linkedin, quando il nostro profilo viene letto e valutato in un nanosecondo da un programma. Sono compiti che un recruiter impiegherebbe ore a fare. La tecnologia lo fa in millesimi di secondi. Novità che non sono più futuro ma ormai un presente consolidato.