Viene ormai definito “inverno demografico” la conclamata tendenza all’invecchiamento della popolazione italiana. Un problema non solo per il sistema pensionistico, ma per i pilastri stessi della democrazia, come il servizio sanitario, la scuola e altri diritti costituzionali.
Per fronteggiare questo problema, il Comune di San Lazzaro di Savena chiama a raccolta per tre giorni gli esperti per capire le ragioni del problema e immaginare soluzioni. È questo, in sintesi, l’intento degli Stati Generali dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che vengono inaugurati oggi e proseguono fino a sabato 28 ottobre.

A San Lazzaro di Savena gli Stati Generali dell’Infanzia e dell’Adolescenza

«Quando sono diventata sindaca – osserva Isabella Conti, prima cittadina di San Lazzaro – il tasso di anzianità era del 235%, cioè per ogni bambino o ragazzino fino ai 15 anni c’erano 2,35 anziani».
Un’Ammistrazione pubblica, però, deve interrogarsi su come agevolare la natalità e lo strumento essenziale è il welfare. «Dobbiamo permettere alle persone, alle famiglie e alle coppie del nostro territorio di invertire la tendenza, cioè di iniziare a pensare a progetti di vita legati ai figli e al loro futuro».
È proprio la scarsa fiducia nel futuro che si riverbera nella bassa natalità ma, come sottolinea la sindaca, ciò rischia di portare «i pilastri della democrazia a sgretolarsi piano piano, con una situazione di conflitto sociale e di grandissimo allargamento della forbice tra chi può permettersi i servizi e chi non può farlo».

Negli Stati Generali dell’Infanzia e dell’Adolescenza, quindi, sociologi, statistici, psicologi, antropologi faranno una fotografia della situazione attuale e si misureranno con la politica, soprattutto quella locale. «Ci saranno tanti sindaci di qualsiasi colore politico – osserva Conti – perché questo è un tema che va affrontato da un punto di vista istituzionale con una consapevolezza collettiva e condivisa».
Oltre al focus su bambine e bambini, però, l’iniziativa si occuperà anche di adolescenti, che vivono una situazione di sofferenza specialmente dopo la pandemia.

Conti tiene a sottolineare le leve che un’Amministrazione locale può utilizzare per tentare di favorire la natalità. Ad esempio il Comune di San Lazzaro ha puntato sulla gratuità per tutti degli asili nido e sull’azzeramento delle liste d’attesa. «Se una donna va al lavoro e con il suo stipendio è sufficiente solo a pagare il nido – spiega la sindaca – in molti casi finirà per restare a casa col figlio. Però una donna che esce dal mercato del lavoro per tre anni non ci rientrerà più».
A proposito di lavoro, l’Amministrazione sanlazzarese ha utilizzato la leva fiscale, in particolare con l’Imu, esentando le aziende che assumono mamme. O ancora: il Comune ha attivato anche un servizio di assistenza alle neomamme grazie alle ostetriche.

Il focus sui diritti di tutti i bambini, di qualunque famiglia

Altro tema che verrà affrontato durante la tre-giorni è quello dei diritti dei bambini e delle bambine di qualunque famiglia. Il tema è stato al centro delle cronache nei mesi scorsi, quando il governo Meloni ha bloccato le trascrizioni anagrafiche dei figli nati da coppie omogenitoriali.
La prima cittadina di San Lazzaro si è molto esposta sul tema, andando anche oltre quanto fatto dai colleghi di altre città. Conti, infatti, ha deciso di registrare i figli e le figlie di qualunque forma di famiglia arcobaleno, sia quella composta da due uomini che da due donne.
«Non mi interessa come sono nati quei bambini, se con gpa o fecondazione assistita – sottolinea ai nostri microfoni – Ciò che mi interessa è che vengano protetti e che vengano garantiti i loro diritti».

ASCOLTA L’INTERVISTA A ISABELLA CONTI: