E’ iniziata con un fuori programma la recita dell’11 luglio al TCBO. Prima dell’alzata del sipario sono usciti in proscenio i dipendenti della fondazione con uno striscione per annunciare, a fronte di mancati adeguamenti contrattuali richiesti da anni, la ripresa di azioni di sciopero per la stagione autunnale. La platea ha accolto con solidarietà il breve comizio, applaudendo.
Genesi dell’opera
In occasione del centesimo anniversario dalla morte di Giacomo Puccini, Il Teatro Comunale ha deciso, in collaborazione con il Teatro Verdi di Trieste, di mettere in scena il Trittico in un’unica soluzione. Si tratta di tre opere brevi di un atto scritte a partire dal 1904 e terminate nel 1918. Rispettivamente nell’ordine il Tabarro, Suor Angelica e, la più conosciuta, Gianni Schicchi. L’idea di Puccini era quella di creare tre opere che fossero un aperto rimando alle tre cantiche dantesche, anche se nella pratica solo l’ultima lo è stata. Il regista Pierfrancesco Maestrini ha comunque colto la provocazione ambientando tutte e tre le opere nell’universo ultraterreno pensato da Dante. Ci si trova perciò di fronte all’impiego di video proiezioni accostate con intelligenza a props scenici che ben riescono a catapultare lo spettatore in uno scenario tridimensionale e apocalittico decisamente coinvolgente.
L’allestimento di Pierfrancesco Maestrini
Il Tabarro, la prima delle tre rappresentazioni, ambientata sulle rive della Senna, diviene nell’idea di Maestrini il girone infernale nel quale Michele, il trasportatore, si trasforma in Caronte e nel quale la fatica e disperazione degli scaricatori di porto fanno l’occhiolino alla pena inflitta a Sisifo. Suor Angelica e le sue consorelle si muovono in uno scenario che ricorda la spiaggia del Purgatorio, sovrastata da un cielo mutevole a seconda di come si muove l’umore generale della vicenda: lasciando brevemente intravvedere una lama di sole, spesso presentando un cielo livido minaccioso, per poi mostrare la luce allucinatoria o di grazia divina che accompagna la dipartita della protagonista. Angelica si avvelena dopo aver appreso della morte del figlio strappatole prima di essere chiusa in convento, e per questa grave colpa viene tramutata in albero come il Pier delle Vigne di Dante. A concludere, nonostante la sferzante accusa dantesca che lo colloca all’Inferno, Gianni Schicchi porta lo spettatore in uno scenario comico dal sapore grottesco. La famiglia Donati veglia il corpo di Buoso in quello che sembra a tutti gli effetti il cerchio dei traditori. Lo stesso testamento viene strappato avidamente dal corpo del defunto in un gesto che ricorda molto la pena assegnata al Conte Ugolino. E pure Firenze che è “Paradiso” alla fine conosce il tracollo venendo distrutta da un’esplosione di fuoco infernale.
Cast
In generale si ha la sensazione che l’allestimento abbia conosciuto una lunga fase di studio e ideazione che le fa ottenere la piena attenzione da parte del pubblico, capace di riconoscere senza difficoltà i richiami danteschi senza che essi siano esibiti. Si sono riscontrati a tratti alcuni disequilibri tra il volume dell’orchestra e la voce di alcuni interpreti, ma nel complesso lo spettacolo si segue bene senza distrazioni. La cura musicale è stata affidata al M. Roberto Abbado. In scena per la recita dell’11 luglio:
Il Tabarro
- Dario Solari (Michele)
- Amarilli Nizza (Giorgetta)
- Mikheil Sheshaberidze (Luigi)
- Cristina Melis (Frugola)
- Tinca (Min Zhang)
- Un venditore di canzonette (Marco Puggioni)
- Talpa (Luciano Leoni)
- Un Amante (Cristobal Campos)
- Una Amante (Tatiana Previati)
Suor Angelica
- Amarilli Nizza (Suor Angelica)
- La Maesta delle novizie (Federica Giansanti)
- La Suora Infermiera (Laura Cherici)
- La Zia Principessa (Chiara Morini)
- Suor Genoveffa (Vittoriana de Amicis)
- Prima Cercatrice (Hyeonsol Park)
- La Suora Zelatrice (Elena Borin)
- Suor Dolcina (Mariapaola di Carlo)
- Le Converse (Anna Grotto e Federica Fiori)
- Una Novizia (Laura Stella)
Gianni Schicchi
- Gianni Schicchi (Roberto de Candia)
- Gherardo (Xin Zhang)
- La Ciesca (Laura Cherici)
- Lauretta (Darjia Augustan)
- Nella (Vittoriana de Amicis)
- Maestro Spinelloccio (Marco Gazzini)
- Zita (Manuela Custer)
- Betto di Signa (Luciano Leoni)
- Ser Amantio di Nicolao (Bryan Sala)
- Rinuccio (Francesco Castoro)
- Simone (Mattia Denti)
- Guccio (Giulio Iermini)
- Marco (Michele Prati)
- Pinellino (Zhibin Zhang)
- Gherardino (Michelle Lamieri)
In scena fino al 12 luglio al TCBO con le scene di Nicolas Boni, i costumi di Stefania Scoraggi e le luci curate da Daniele Naldi, per la regia di Pierfrancesco Maestrini.
Per Info e Biglietti: TCBO