Un altro weekend per apprezzare dell’ottima musica jazz al Bologna Jazz Festival. A dare il via al programma di sabato e domenica, è un nuovo appuntamento con Giulio Campagnolo & The Jazz Funkers alla Fabbrica delle Candele di Forlì. Ma non si tratta dell’unico ritorno: tocca ancora, infatti, al Donald Harrison Quartet, stavolta in concerto al Torrione Jazz Club di Ferrara. A Bologna i live di “Nubya Garcia”, al Locomotiv Club, “Ferenc Nemeth Trio feat. Rick Margitza”, al Camera Jazz & Music Club, e “Marcello Molinari Quartet feat. Arnie Hiort” che si esibiranno alla Cantina Bentivoglio. Chiudono la prima serata il “Sultan Stevenson Trio” e DJ MadKid allo Sghetto Club. In programma per domenica, al Ristorante Villa Carpena di Forlì il live delle 12:30 di Trio Onirica. Si torna, invece, al Torrione Jazz Club la sera per la “Tower Jazz Composers Orchestra”.
Al Bologna Jazz Festival la new generation britannica con il sax di Nubya Garcia al Locomotiv Club
Continua il tour di Giulio Campagnolo & The Jazz Funkers all’interno della programmazione del Festival, e del Donald Harrison Quartet, che si ferma sabato sera a Ferrara.
Inizia, invece, il sabato bolognese Nubya Garcia, sassofonista, compositrice e bandleader britannica pluripremiata.
Garcia all’età di cinque anni seguì i suoi tre fratelli maggiori al locale Camden Saturday Music Centre, ed è lì che ha imparato per la prima volta a suonare il violino e in seguito ha suonato la viola nella London Schools Symphony Orchestra. Grazie alla famiglia e alla Camden School for Girls, è stata esposta a più generi musicali e ha iniziato a imparare il sassofono all’età di 10 anni. Numerose esperienze in giovane età l’hanno portata nel 2016 alla laurea con lode al Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance, in Jazz Performance. Il suo album di debutto, SOURCE, pubblicato nel 2020 sotto l’iconica etichetta Concord Jazz, è stato accolto con ampi consensi dalla critica. Il suo ultimo singolo, “Fortify”, è stato pubblicato nel gennaio 2024 e parla di proteggere e rafforzare se stessi all’interno del caos della vita.
Segue Marcello Molinari Quartet feat. Arnie Hiort, con una formazione che vede: Arnie Hiort alla tromba; Andrea Ferrario al sax tenore; Claudio Vignali al pianoforte; Stefano Maimone al contrabbasso; Marcello Molinari alla batteria.
Il batterista Molinari è laureato al Conservatorio di Trieste e di Rovigo. Dal 1999 tiene concerti nei locali di Bologna e dei dintorni. Con il CD “The Mask” (produzione Caligola Records) è stato recensito e nominato espressamente nelle riviste Jazzit e Musica Jazz.
Accompagnato da Arnie Hiorth che è un trombettista jazz norvegese che ama lavorare a progetti internazionali. Nel 2022 è uscito il suo ultimo album “!Xhole Kae -This Land”.
Presenti anche Ferenc Nemeth Trio feat. Rick Margitza. Ferenc Nemeth è alla batteria, Tzumo Árpád al pianoforte e Rick Margitza al sax tenore.
Nemeth è un batterista e compositore ungherese residente a New York. Ormai di fama mondiale e vincitore di un Grammy, continua a spingersi oltre i confini del drumming e della composizione jazz. Il suo album “FREEDOM” gli è valso il prestigioso Independent Music Award nella categoria Jazz Album. Ha anche vinto un Latin Grammy con “Puertos”, l’orchestra di tango jazz di Emilio Solla.
Il Sultan Stevenson Trio suona in chiusura per questa rassegna di sabato. Stevenson è un pianista considerato uno degli artisti emergenti più apprezzati nella scena jazz londinese. Sultan è attualmente in tour con il suo trio per promuovere il suo nuovo disco, in uscita il prossimo anno.
A terminare è DJ MadKid, italiano, icona di stile e punto di riferimento per gli amanti della black music.
Una Resident Big Band al Torrione di Ferrara: Tower Jazz Composers Orchestra
Il primo evento di domenica è il concerto di Trio Onirica. La band si presenta con Vanni Crociani al piano, Roberto Villa al basso e Daniele Tizzano alla batteria.
Di sera è la volta della Tower Jazz Composers Orchestra che chiude questo terzo weekend del Bologna Jazz Festival.
La resident band del Jazz Club Ferrara si è formata nel gennaio 2016. Affidati alla direzione di Piero Bittolo Bon e Alfonso Santimone, gli oltre venti elementi mettono in gioco collettivamente le proprie idee musicali con creatività e sorprendente empatia, eseguendo partiture pensate per l’orchestra stessa e rivisitazioni di brani provenienti dai linguaggi musicali più disparati.