Non solo repressione. Il Comune di Bologna ha presentato un piano di sicurezza integrata per riqualificare la Bolognina che contiene ricette sociali.
«I cittadini devono riprendersi anche i marciapiedi e la Bolognina ha le risorse per farcela», dichiara l’assessora alla Sicurezza Matilde Madrid. Per la giunta comunale, infatti, non tutti i problemi che il celebre quartiere bolognese presenta possono essere risolti con un approccio securitario e poliziesco.
Il piano in tre punti per la Bolognina
Il piano per la Bolognina presentato da Palazzo D’Accursio è articolato in tre punti ed è finanziato con 220mila euro provenienti dal Fondo Sicurezza Urbana 2024-2026 del Ministero dell’Interno.
Il primo ambito di intervento riguarda gli spazi sociali ed è lo stesso che ha portato al salvataggio de La Casa del Mondo. In particolare, il Comune ha intenzione di rilevare, recuperare e rendere fruibili alla cittadinanza degli spazi al piano terra attualmente inutilizzati, tra cui due chioschi al Mercato Albani, che saranno assegnati ad associazioni del territorio che hanno come obiettivo la rigenerazione e la coesione sociale.
Il secondo punto riguarda il contrasto alle dipendenze e alla marginalità. Nello specifico verranno potenziati i servizi di prossimità esistenti, in primis il progetto “InStrada”, che hanno lo scopo di contrastare l’emarginazione adulta. In collaborazione con enti del Terzo Settore e in sinergia con l’Asl, sarà inoltre attivato un presidio mobile socio-sanitario che opererà in affiancamento alle équipe esistenti, rivolgendosi a persone in condizione di estrema fragilità, senza dimora o con problematiche legate a salute e dipendenze.
Il terzo punto, infine, riguarda la mediazione sociale e prevede la creazione di un presidio educativo serale che diventi un punto di riferimento per la comunità locale, con particolare riferimento agli adolescenti.
«La Bolognina si può rigenerare, io sono molto ferma su questo – commenta Madrid – Lo dobbiamo alla Bolognina che è un quartiere molto ricco, lo abbiamo visto durante gli incontri, le assemblee civiche e anche in assemblee che non coinvolgono l’Amministrazione». Su quest’ultimo punto, in particolare, nella zona Bolognina è attivo da mesi il percorso dal basso “Bolognina come stai?”, che si interroga sui problemi del quartiere e su come risolverli.
L’ultimo appuntamento, in questo senso, si è tenuto giovedì scorso con una partecipatissima assemblea a Fondo Comini seguita al furto e agli atti vandalici subiti da ExCentrale, lo spazio sociale in via di Corticella.
ASCOLTA L’INTERVISTA A MATILDE MADRID:
La presidente di Quartiere Federica Mazzoni, invece, punta il dito contro il governo nazionale che sembra avere «un problema con Bologna». Il riferimento è alla carenza di risorse, inclusi gli agenti delle forze dell’ordine che, quando arrivano, vengono impiegati per mansioni amministrative e non per il presidio del territorio.
Tuttavia anche per Mazzoni la Bolognina ha le risorse per rigenerarsi e la repressione dei reati è solo un aspetto del lavoro che è necessario mettere in campo. Anche su questo, in particolare, la presidente del Quartiere evidenzia la necessità che le forze dell’ordine dialoghino con la cittadinanza per spiegare le ragioni del lavoro che stanno compiendo.
ASCOLTA L’INTERVISTA A FEDERICA MAZZONI:







