Assomiglia molto a un disastro amministrativo ciò che sta accadendo a San Pietro in Casale in seguito ad un buco di bilancio consistente per un Comune che conta poco meno di 13mila abitanti. 3,6 milioni di ammanco, che il sindaco Claudio Pezzoli imputa all’evasione della Tari, ma che hanno portato a un piano di rientro decennale con molti sacrifici, tra aumento delle tariffe, taglio ai servizi e anche perdita di posti di lavoro. Il tutto con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative dove il centrosinistra rischia grosso.

La biblioteca per ragazzi di San Pietro in Casale verso la chiusura: una petizione per salvarla

Tutto comincia nel marzo scorso, quando il revisore dei conti riscontra un buco di bilancio. 3,6 milioni di euro, che è una cifra consistente per un Comune che ha un bilancio intorno a 20 milioni di euro. Il tutto in un quadro di indebitamento pari a 15 milioni.
L’Amministrazione di San Pietro in Casale, guidata dal sindaco Claudio Pezzoli, ha due possibilità: dichiarare il dissesto finanziario, che comporterebbe il congelamento del disavanzo ma anche l’arrivo di un commissario esterno, o presentare un piano di riequilibrio.

L’Amministrazione di San Pietro in Casale ha optato per la seconda strada, presentando un piano di rientro di dieci anni, che però comporta non pochi sacrifici.
Tra le misure del piano di rientro c’è la statalizzazione di due sezioni della scuola dell’infanzia comunale, ma anche la chiusura di una sezione del nido e l’accorpamento della biblioteca dei ragazzi con quella degli adulti.
Su quest’ultima scelta si concentra la battaglia della cittadinanza, che ha lanciato una petizione intitolata “Salviamo la biblioteca dei ragazzi” che ha già incassato 3500 firme.

«C’è stato un incontro con l’Amministrazione la settimana scorsa – racconta ai nostri microfoni l’ex bibliotecario Ferruccio Fava – Ci hanno detto che ci penseranno, ma se devono rientrare del debito la vedo dura».
L’accorpamento tra le due biblioteche di fatto costituirebbe la fine dell’esperienza di quella per ragazzi, perché tutte le attività che si svolgono al suo interno non sono compatibili con una biblioteca dove invece vanno adulti, ad esempio studenti universitari che vanno a studiare.

«La biblioteca Mario Luzi è su un piano solo – osserva Fava – Quindi bisognerebbe isolare in qualche modo la sezione per i più piccoli. Ogni anno, inoltre, nella biblioteca per ragazzi si svolgevano circa 250 attività con le scuole, con classi che comunque fanno rumore».
Già solo il trasferimento del patrimonio librario della biblioteca per ragazzi, che ammonta a circa 16mila libri, difficilmente può trovare collocazione nell’attuale biblioteca per adulti, dove vi sono già 20mila volumi.

L’esperienza e l’offerta culturale che rischia di essere dispersa è enorme, anche perché al secondo piano dell’attuale biblioteca per ragazzi si svolgevano laboratori teatrali o installazioni didattiche che permettevano ai più piccoli di apprendere in modo diverso e interessante.
«In teoria l’Unione Reno-Galliera, di cui San Pietro in Casale fa parte, dovrebbe intervenire per salvare la biblioteca – sottolinea l’ex bibliotecario – Il problema è che il Comune di San Pietro ha un grosso debito con l’Unione. In più non sono state fatte scelte strategiche, come creare un’istituzione biblioteche».

ASCOLTA L’INTERVISTA A FERRUCCIO FAVA: