“No all’investimento di Hera sul carbone”. Dopo la presa di posizione del sindaco di Forlì Balzani, l’associazione ambientalista chiede a Merola di schierarsi contro al progetto della multiutility per la realizzazione di una centrale a carbone a Saline Joniche, in provincia di Reggio Calabria.

La centrale a carbone di Tirreno Power a Vado Ligure è appena stata chiusa a causa dell’inquinamento e dei problemi alla salute che ha provocato, mentre Hera, la multiutility regionale dei servizi ambientali, decide di investire sul progetto di costruzione di una centrale a carbone in provincia di Reggio Calabria.
Per opporsi al progetto, le associazioni ambientaliste hanno chiesto ai sindaci della regione di prendere posizione.

Il progetto. Hera partecipa con il 20% del capitale al consorzio Sei, costituito nel 2007 per il progetto di costruzione di una centrale a carbone a Saline Joniche, in provincia di Reggio Calabria. Del progetto fa parte anche la svizzera Repower con il 57,5%, anche se un recente referendum popolare ha chiesto all’azienda di abbandonare il progetto.
Le centrali a carbone sono considerate le fonti più inquinanti di produzione energetica, dei veri e propri “killer del clima”, ma in Italia non è mai cominciata una vera e propria riconversione.

L’appello. Le associazioni ambientaliste hanno chiamato in causa direttamente i sindaci dell’Emilia Romagna che, in qualità di azionisti di maggioranza nella multiutility, hanno il dovere di indirizzarne le scelte e il potere di fermare il progetto. “Non ha senso – osserva Lorenzo Frattini, presidente regionale di Legambiente – che le singole Amministrazioni predispongano misure di contrasto alla Co2, mentre si avvalla un progetto del genere”.

Le risposte. Il primo a rispondere all’appello delle associazioni è stato Roberto Balzani, sindaco Pd di Forlì, che si è schierato contro il carbone. Ora Legambiente chiede che anche il primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, prenda pubblicamente posizione contro il progetto di Hera, chiedendo che la multiutility lo abbandoni.