Il 4 novembre, in occasio della Giornata delle Forze Armate italiane, la Rete Ricerca e Università per la Palestina, in collaborazione con Docenti per Gaza, ha organizzato lo “Stop Genocide Day”, una giornata di mobilitazione e sciopero bianco del mondo accademico. L’evento invita docenti, ricercatori, lavoratori e studenti dei centri di formazione e ricerca a manifestare contro il genocidio in Palestina e la militarizzazione della società.
«Per la mobilitazione abbiamo scelto la Giornata delle Forze Armate non a caso», osserva ai nostri microfoni Lea Nocera, docente all’Università Orientale di Napoli. Tra le richieste di chi protesta, infatti, c’è anche lo stop alle forniture militari ad Israele.

Lo “Stop Genocide Day” con lo sciopero bianco nelle università italiane

L’obiettivo principale di questa iniziativa è sollecitare un immediato cessate il fuoco e la fine dell’occupazione militare e del regime di apartheid nei territori palestinesi, rivendicando il diritto al ritorno del popolo palestinese in conformità alla risoluzione Onu 194 del 1948. La Rete Ricerca e Università per la Palestina si impegna inoltre a promuovere l’adozione di codici etici e pratiche di due diligence all’interno delle università e dei centri di ricerca, affinché non si verifichino coinvolgimenti con violazioni dei diritti umani o attività legate ai conflitti armati. La rete anche un impegno concreto da parte del governo e delle università per sostenere finanziariamente la ricostruzione delle infrastrutture distrutte nei territori palestinesi, con particolare attenzione al sistema educativo.

Tra le richieste specifiche della mobilitazione figurano l’interruzione immediata delle forniture di armi italiane a Israele e la sospensione delle collaborazioni accademiche tra le università italiane e gli istituti o aziende israeliane finché non cesseranno le ostilità e il regime di occupazione. Gli organizzatori dello “Stop Genocide Day” chiedono, inoltre, la cessazione di ogni collaborazione tra le università e le aziende del settore militare-industriale israeliano per evitare qualsiasi legame con operazioni militari e future aggressioni.

Sono 17 gli Atenei italiani ad avere organizzato iniziative, tra cui Bologna, Napoli, Padova, Roma, Cagliari e Firenze. Nel programma anche un webinar intitolato “Fermare il massacro: strumenti pacifici di lotta e liberazione”, con interventi di Omar Barghouti, Luigi Daniele e Carla Pagano. In tutta Italia, incontri e dibattiti organizzati localmente offriranno ulteriori occasioni di confronto e sensibilizzazione sul tema.

ASCOLTA L’INTERVISTA A LEA NOCERA: