La discesa in campo dell’ex presidente del Parlamento europeo porta i socialdemocratici a superare nei sondaggi il partito di Angela Merkel. Molto della campagna elettorale per la Cancelleria tedesca si giocherà sul tema dei migranti e della giustizia sociale. Da Berlino l’analisi del giornalista Alessandro Ricci.

Lunedì è giunta la notizia di una rimonta record per i rivali della Cancelliera tedesca.
Secondo i risultati di un sondaggio condotto da Insa per il quotidiano Bild, il partito Spd guidato da Martin Schulz otterrebbe il 31% dei consensi a fronte del 30% dei conservatori.
Secondo il sondaggio, quindi, se si andasse oggi al voto per scegliere il nuovo governo della Germania, i socialdemocratici la spunterebbero a sorpresa sui conservatori dell’attuale leader Angela Merkel. “Bisogna, però, ricordarsi – sottolinea il giornalista Alessandro Ricci da Berlino – che i sondaggi vanno presi con la dovuta cautela visti gli episodi recenti come la campagna di Hillary Clinton e quella per Brexit”.

Il risultato ultimo si vedrà quindi a settembre, però il fatto che Spd sia vicina al risultato ottenuto con Gerhard Schröder ha portato immediatamente diversi analisti a paragonare il probabile successo dell’ex presidente del Parlamento europeo a quello del suo predecessore nei confronti di Helmut Kohl.
“Se non fosse che fino a due settimane fa – spiega Ricci – la formazione dell’ex presidente del Parlamento europeo fosse al suo minimo storico, la cancelliera potrebbe anche non preoccuparsi, ma dal giorno in cui Martin Schulz è diventato il candidato unico di Spd in panorama politico è cambiato ed Angela Merkel sembra essersene accorta”. La cancelliera, infatti, avrebbe dichiarato che si tratta della campagna elettorale piu difficile che abbia mai affrontato.

Lo stesso giorno del sondaggio il leader del partito bavarese Csu, Herst Seehofer, e la cancelliera Merkel hanno annunciato che, dopo un periodo di tensione, correranno ancora una volta insieme alle elezioni, per la quarta volta, con un programma comune. Una pace di comodo? Forse si, ma è comunque certo che molte cose tra i due sembrano dover essere ancora chiarite. Come la questione dei rifugiati e quella della politica estera, in particolare con le misure da adottare nei confronti di Vladimir Putin e di Victor Orban. “La cancelliera sta avendo molte difficoltà all’interno della propria coalizione – sottolinea il nostro corrispondente – a causa della richiesta del Csu di introdurre un tetto agli arrivi dei migranti nel Paese, tetto al quale Merkel è contraria perché andrebbe contro al suo ‘possiamo farcela’, pronunciato nell’aprile 2015”.

Quello che sembra emergere a questo punto è che la campagnia elettorale si giocherà sulla questione dei migranti, con la coalizione Cdu-Csu che cercherà di convincere la popolazione che non si verificherà più una situazione simile a quella del 2015. Cercheranno, inoltre, di rubare  voti al AfD – i populisti di destra Alternative fuer Deutschland, ai quali il sondaggio assegna il terzo posto con il 12% – spostando così l’asse a destra. “È una strategia già vista al congresso dove Merkel aprì a regole più restrittive sulla doppia cittadinanza, sul controllo del territorio e sull’istallazione di telecamere nelle città”.
Infine un’altra strategia sarebbe quella di attaccare Martin Schulz, reo secondo alcuni politici di Cdu di fornire un immagine ingiusta della repubblica federale; facendo aumentare così i consensi per i populisti di AfD.

“Schulz da canto suo – evidenzia Ricci – sta puntando molto sulla giustizia sociale, sull’europeismo e sull’immagine di una sinistra moderna“. L’ex presidente del Parlamento europeo, inoltre, avendo passato la maggior parte della sua carriera politica in Europa, potrebbe avere in questo campo una marcia in più e contare sull’appoggio dell’elite di Bruxelles.
“Il libraio di Aquisgrana – continua Ricci – si concentrerà sulle riforme sociali e la sua campagna è gia partita,  con la solidarietà agli impiegati statali in sciopero e con la promessa di una modifica di Agenda2010: la riforma voluta da Schröder che ha cambiato profondamente lo stato sociale tedesco con un taglio ai sussidi pensionistici e a quelli di disoccupazione”. L’Agenda2010 inoltre, introdusse i minijobs: lavori part-time fino ad un massimo di 400euro, lavori che senza dubbio hanno diminuito la disoccupazione in Germania, ma che secondo alcuni analisti creeranno diversi problemi ai fini pensionistici.

Il percorso prima delle elezioni di settembre è ancora molto lungo, e nel mentre vi saranno appuntamenti importanti per valutare il partito socialdemocratico e mettere alla prova il nuovo candidato cancelliere. “Molto dipenderà dal gioco delle alleanze – sottolinea il giornalista – Anche se la voglia di grosse coalizioni è poca sia in Spd che in Cdu, al momento i sondaggi non forniscono nessuna alternativa”.
Una colizione tutta a sinistra sembrerebbe arrivare solo al 48%. La soluzione potrebbe allora essere una alleanza Spd-Cdu-Csu con alla guida Martin Schulz? Un’alleanza quantomeno insolita e che metterebbe in luce sicuramente le differenze di vedute sulle politiche sociali e sull’accoglienza dei migranti dei tre partiti.

Settembre è ancora lontano, e queste solo previsioni, ma la campagna per la cancelleria tedesca è già entrata nel vivo e “Al momento – conclude Ricci – l’unica cosa di cui si può essere certi è la popolarità di cui gode Martin Schulz, che secondo un sondaggio otterrebbe il 50% delle preferenze, a differenza del 34% di Angela Merkel, nel caso in cui ci fosse l’elezione diretta per la cancelleria.”

Alessia Lizzadro