Inaugurata oggi in Francia la durissima battaglia dei ferrovieri contro la privatizzazione voluta dal presidente Macron. Per due giorni a settimana, fino al 30 giugno, i lavoratori incroceranno le braccia. Anche altre categorie si mobilitano, perché l’obiettivo dell’Eliseo è indebolire i sindacati e attaccare i dipendenti pubblici. La corrispondenza da Parigi di Lorenzo Battisti.
Oggi in Francia ha circolato solo un tgv, un treno ad alta velocità, su otto e un treno regionale su cinque. È un inizio col botto quello della dura battaglia dei sindacati dei trasporti francesi che ha inaugurato oggi. Secondo i dati delle ferrovie, infatti, ad incrociare le braccia è stato il 48% del personale viaggiante e il 77% dei conducenti di treni.
Da Parigi, Lorenzo Battisti ci spiega che quello di oggi non è che il primo giorno di una mobilitazione che durerà fino al 30 giugno e che prevede due giornate di sciopero a settimana.
“Il governo francese – spiega il nostro corrispondente – sta portando avanti una riforma per decreto, cioè senza passare dal Parlamento, che è un primo passo verso la privatizzazione delle ferrovie francesi“.
Macron vuole infatti trasformare in spa la società pubblica che gestisce le ferrovie, ma i sindacati dei ferrovieri francesi sono assolutamente contrari.
La prima conseguenza, infatti, sarebbe il cambio di mission della società, che dal servizio di mobilità si trasformerebbe nella necessità di massimizzare i profitti.
Per i ferrovieri, inoltre, peggiorerebbero le condizioni di lavoro: ci sarebbe un cambio di statuto dei lavoratori, che da dipendenti pubblici passerebbero al privato, ma anche ripercussioni sulla sicurezza ferroviaria, a causa dei subappalti che solitamente contraddistinguono il settore privato, come abbiamo avuto modo di vedere anche in Italia.
In questi giorni, assieme ai ferrovieri, scioperano anche altre categorie. Dai dipendenti Airfrance agli elettricisti, dai lavoratori nel settore dei rifiuti ad altri dipendenti pubblici, preoccupati per la deriva macronista. Il presidente francese, infatti, conterebbe ad indebolire i sindacati più forti, in particolare quello dei ferrovieri, per arrivare a toccare tutte le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici.
ASCOLTA LA CORRISPONDENZA DI LORENZO BATTISTI: