Un giardino d’arte e di poesia, di volta in volta romantico, simbolista, contemporaneo. Questo è il giardino storico di Villa dei Capolavori, ma anche quello d’arte che attraversa le sue sale ora che la primavera è arrivata, con la mostra ‘FLORA. L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi’. A Mamiano di Traversetolo (Pr). La Fondazione Magnani-Rocca con sede in Villa Magnani, la “Villa dei Capolavori”, diventa una villa di fiori artistici tra realismo magico, espressionismo e Simbolismo, ma anche sensibilità artistiche a noi più vicine.
Balla, Boccioni, Depero, de Chirico, Morandi, Guttuso, Fontana e tanti altri i protagonisti. Tutti provenienti da importanti musei, istituzioni pubbliche e collezioni private come il Museo del Novecento di Milano, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo Novecento di Firenze, il Museo Morandi di Bologna, i Musei comunali di Ferrara, il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze.
Realismo magico, espressionismo, in un ambiente a sua volta magico e già ricco di capolavori: accanto alla mostra temporanea i saloni della Villa ospitano i capolavori di Monet, Renoir, Cézanne, Dürer, Tiziano, Goya, Canova, Burri, appartenuti a Luigi Magnani, musicologo, critico musicale e collezionista.
Un patrimonio di ogni colore, visitabile presso gli spazi della Fondazione in via Fondazione Magnani Rocca, 4 dal 15 marzo al 29 giugno 2025.

Mario Mafai, Natura morta con rose (dettaglio), fine anni Quaranta, olio su tela. Collezione privata. Courtesy Galleria Russo
Tanti giardini segreti: la mostra a Mamiano di Traversetolo
“Il fiore non è solo un fiore”. Quando diciamo “natura morta” pensiamo automaticamente a una serie di immagini archetipiche: fiori in un vaso appoggiato sopra un tavolo, magari invece un giardino rococò o i panorami impressionisti en plen air. Ma la mostra ‘Flora: l’incanto dei fiori’ vuole restituirci tutte le declinazioni di un soggetto declinato in tutte le forme, nella storia dell’arte degli ultimi secoli. Un panorama di colori e di grazia, ma anche di segreti, di malinconia, di simbolica caducità. Una ricchezza di colori oltre che di significati, che riempiono di colore la cornice della Villa dei Capolavori.
Della mostra e degli oltre 150 capolavori che ospita, abbiamo parlato con Stefano Roffi, co-curatore della mostra assieme a Daniela Ferrari, per la rubrica InMostra nella puntata di Breakfast Club di giovedì 20 marzo. Roffi ci ha guidato nel giardino “su tela” all’interno della Villa, ma anche in quello reale, recentemente restaurato, che circonda la villa. Un panorama suggestivo in cui natura “reale” e natura artistica dialogano l’una con l’altra, e la seconda arricchisce la prima di suggestioni diversissime.
«Un giardino all’esterno, ma anche all’interno. I saloni delle mostre sono ricchissimi di fiori su tela, i capolavori dei più grandi artisti dalla fine dell’Ottocento all’inizio di questo secolo. Un percorso vivacissimo, pieno di energia e di simbologia: dalle ortensie di Segantini alla enigmatica rosa nera di Kounellis che chiude la mostra. Dalla fine dell’Ottocento, il fiore diventa il simbolo di una ricerca interiore, che accompagnano riflessioni sulla caducità della vita. La tensione della mostra è sempre altissima: ogni passo consente un incontro con un grande artista e con un capolavoro. Si arriva poi alla parte più vicina ai giorni nostri: opere pop e più concettuali, che non trascurano nulla dell’arte italiana del Novecento».
Allo stesso tempo, viene presentato il restauro del Parco Romantico della Villa. Un binomio, Magnani-Rocca e giardino, in cui l’ambiente di dodici ettari del Parco è scenario di commistioni e contaminazioni. «Il giardino ha un’origine storica. Dal Settecento ha subito una trasformazione da giardino formale all’italiana a giardino paesaggistico e romantico all’inglese, nonostante la presenza di porzioni all’italiana. In più, è stato creato un sorprendente giardino contemporaneo, che muterà aspetto a seconda delle stagioni: il tocco di novità che il parco romantico presenterà, la splendida cornice della Villa dei Capolavori».
La mostra è realizzata con il contributo di Fondazione Cariparmra, Crédit Agricole Italia. Media partner Gazzetta di Parma, Kreativehouse. Con la collaborazione di AXA XL Insurance e Aon S.p.a., Angeli Cornici, Bstrò, Cavazzoni Associati, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.
Per maggiori informazioni, rinviamo al sito web di Fondazione Magnani-Rocca.
QUI L’INTERVISTA A STEFANO ROFFI: