Al mercato di Campi Aperti presso Xm24, domani sera, l’incontro con la Cooperativa Integral Catalana che presenta il suo esperimento di moneta sociale. Grazie alla tecnologia e cambiando i meccanismi degli scambi economici si vive meglio e si crea una comunità basata su fiducia e cooperazione.

Erano venuti a Bologna qualche mese fa a presentare Ca La Fou, una colonia post-capitalista ricavata da un’ex fabbrica abbandonata e domani, alle 21.00 ad Xm24, durante il tradizionale mercato di Campi Aperti, gli attivisti della Cooperativa Integral Catalana tornano a presentare il loro esperimento di moneta sociale, praticato nei pressi di Barcellona.
Se le esperienze di monete alternative a quelle ufficiali si moltiplicano in molte parti del mondo, le peculiarità di quella della Cooperativa Integral Catalana risiedono nella tecnologia e nella gestione degli scambi economici. Tutto passa attraverso un software libero, che all’utente si presenta come un normale sito di home banking, che gestisce le transazioni economiche.

“La moneta sociale – spiega ai nostri microfoni Giò, socio della cooperativa – è uno strumento di misura di scambio e viene generata, a seconda di quello che decide l’assemblea dei soci della cooperativa, senza interessi, a differenza delle monete di Stato o delle banche”. A decidere delle politiche di gestione della moneta, dunque, sono le stesse persone che la utilizzano.
Chi presta un servizio e lavora per la cooperativa, ad esempio, viene retribuito in monete sociali, che possono essere spese in prodotti ecologici, soprattutto cibo, che la cooperativa può fornire attraverso un progetto di logistica autogestita.

“Usando la moneta sociale – prosegue l’attivista – si è incentivati a fare scambi locali e non si dipende più dai sistemi di approvvigionamento del capitale, come i supermercati. In questo modo si crea un tessuto sociale, che favorisce l’economia tra vicini e la nascita di una comunità”.
Uscendo dalla prospettiva individualistica, che spinge a vivere per i soldi, grazie alla moneta sociale si possono cambiare i rapporti di potere – attraverso una determinazione del prezzo di prodotti e servizi più equa – e la vita può essere impostata su valori quali la cooperazione e la fiducia del prossimo.

Quest’ultimo aspetto è favorito anche dal meccanismo di gestione della moneta sociale, l’IntegralCes. “Se io acquisto qualcosa da un mio amico – spiega Giò – non lo pago subito, ma do a lui il numero del mio conto. In questo modo lui deve fidarsi di me, che devo dargli il numero giusto, e io devo fidarmi di lui, che prelevi la somma corretta”.
Un altro modo, quindi, di intendere gli scambi economici, che ha un impatto soprattutto sociale.