Pensavate che noi di Radio Città Fujiko avessimo finito di parlare delle mostre di Art City Bologna 2025 e del MAMbo? In realtà, siamo solo all’inizio: l’inizio di un anno che segna il cinquantesimo anniversario dalla fondazione della Galleria d’Arte Moderna, nel 1975 presso l’allora nascente quartiere fieristico di Bologna, nasce in realtà nel 1926 con sede a Villa delle Rose nel quartiere Saragozza, e assume la forma che tutt’ora conosciamo in zona Fiera.
E ora, nella sua attuale sede in via Don Giovanni Minzoni, per celebrare questo anniversario apre le porte a una mostra enorme, nelle dimensioni e nello scopo. Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo, visitabile fino al 7 settembre 2025, è la maxi esposizione collettiva con la curatela di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni che svela decenni di arte italiana e le sottili declinazioni di un processo artistico che nasconde altro.

Le molte forme dell’ironia: arte, linguaggio e meme

Veduta della mostra Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo | Foto di Carlo Favero
©Francesco Vezzoli, by Siae 2025; © Antonio Donghi, by Siae 2025; © Giorgio De Chirico, by Siae 2025, © Antonio Donghi, by Siae 2025

Veduta della mostra Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo, Foto di Carlo Favero
© Francesco Vezzoli, by Siae 2025; © Antonio Donghi, by Siae 2025; © Giorgio De Chirico, by Siae 2025, © Antonio Donghi, by Siae 2025

In una sede espositiva sgargiante e dai contrasti cromatici, la Sala delle Ciminiere del MAMbo, troviamo oltre 100 opere e documenti d’archivio di oltre 70 artisti. Nomi come Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto e Giulia Niccolai, assieme ad Aldo Mondino e Carol Rama e tanti altri tra scultura, pittura, bozzetto e pure un duo artistico, Eva e Franco Mattes, che attinge al lunguaggio dei meme sul web. Questo dà l’idea di una mostra che spazia davvero in ogni direzione e in ogni tempo, con artisti under 30 e nomi illustri nello scenario internazionale.

Ne abbiamo parlato con Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo e nostro interlocutore privilegiato per quanto riguarda le numerose esposizione di ArtCity Bologna. Una mostra che sfrutta le moltissime declinazioni possibili del mezzo artistico, ma anche del termine ironia, recuperato nelle forme del paradosso e del dark humor; l’ironia come gioco, come critica all’istituzione (anche della stessa arte) e come arma femminista.
«Lo stesso titolo è ironico», spiega Balbi, «con la co-curatrice Caterina Molteni, abbiamo deciso di dedicare attenzione a questo modo espressivo che ci sembra peculiare dell’arte italiana: il procedimento ironico. L’utilizzo dell’ironia come strumento di espressione artistica. Ma utilizzare l’ironia è un processo tutt’altro che facile: ironia vuol dire esprimere un concetto negandolo, o dicendo altro. Il processo ironico mette in mostra qualcosa che cela un secondo significato e l’opera, per essere fruita completamente, ha bisogno della partecipazione diretta del pubblico, che deve mettersi in gioco e portare il proprio vissuto. Un processo partecipativo tout court».
A proposito del ruolo dell’esposizione, questa si propone come «una passeggiata, negli ultimi decenni di arte italiana; un’indagine, un percorso realizzato mettendo insieme grandi maestri imprescindibili e figure meno note, anche molto giovani, chiamati a produrre opere nuove e a indagare le varie possibilità del processo ironico».

Le artiste e gli artisti in mostra sono Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Enrico Baj, Nanni Balestrini, Riccardo Baruzzi, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Luther Blissett, Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Benni Bosetto, Marcella Campagnano, Maurizio Cattelan, Guendalina Cerruti, Giuseppe Chiari, Daniela Comani, Roberto Cuoghi, Giorgio De Chirico, Giuseppe De Mattia, Gino De Dominicis, Antonio Donghi, Donne/Immagine/Creatività, Lia Drei, Pablo Echaurren, Roberto Fassone, Lara Favaretto, Giosetta Fioroni, Chiara Fumai, Alberto Garutti, Aldo Giannotti, Piero Gilardi, Piero Golia, Gruppo XX, Ketty La Rocca, Sergio Lombardo, Arrigo Lora Totino, Lina Mangiacapre, Piero Manzoni, Lucia Marcucci, Eva Marisaldi, Eva & Franco Mattes, Fabio Mauri, Maurizio Mercuri, Marisa Merz, Aldo Mondino, Liliana Moro, Bruno Munari, Giulia Niccolai, Valerio Nicolai, Giancarlo Norese, Luigi Ontani, Rosa Panaro, Clemen Parrocchetti, Pino Pascali, Diego Perrone, Cesare Pietroiusti, Marinella Pirelli, Michelangelo Pistoletto, Paola Pivi, Lisa Ponti, Emilio Prini, Carol Rama, Silvia Rosi, Cinzia Ruggeri, Salvo, Alberto Savinio, Greta Schödl, Lorenzo Scotto di Luzio, Enrico Scuro, Davide Sgambaro, Adriano Spatola, Aldo Spoldi, Alessandra Spranzi, Valentina Tanni, Federico Tosi, Franco Vaccari, Francesco Vezzoli, Patrizia Vicinelli, Italo Zuffi.

La mostra sarà accompagnata dall’omonimo catalogo edito da Società Editrice Allemandi, disponibile presso il MAMbo Bookshop. L’esposizione rientra nel programma istituzionale di ART CITY Bologna 2025, realizzato in occasione di Arte Fiera. La tredicesima edizione di Art City è ormai conclusa, ma numerose esposizioni (di cui abbiamo parlato in questi giorni) sono tuttora visitabili in tutta la città.

QUI UN ESTRATTO DELLA NOSTRA INTERVISTA A LORENZO BALBI: