Se guardiamo a quanto accaduto in Liguria poche settimane fa, quando a votare si è recato solo il 45,97% degli aventi diritto, il tema dell’astensione potrebbe essere al centro del voto per le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria di domenica 17 e lunedì 18 novembre.
Forse non come nel 2014, quando nelle urne lungo la via Emilia andò appena il 37,7% di elettori e elettrici, ma di certo le percentuali attorno all’80% che caratterizzavano il territorio emiliano-romagnolo o anche solo il 67% del 2020, ai tempi delle sardine, sembrano miraggi lontani.

Il fattore astensione e i temi che mobilitano nelle elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria

A fare il punto sull’incognita astensione per le elezioni regionali è, ai nostri microfoni, Lorenzo Pregliasco di YouTrend, che sottolinea come le consultazioni di questo tipo, specie se non abbinate a voti nazionali, spesso registrano tassi di partecipazione più bassi.
«Nel 2020 l’affluenza alle elezioni regionali è stata più alta perché ci fu una mobilitazione politica e una nazionalizzazione di quella campagna elettorale che aveva spinto a una maggiore partecipazione».
In questa tornata, invece, non ci sono questi fattori, quindi dobbiamo aspettarci percentuali più basse, anche se l’Emilia-Romagna rimane uno dei territori dove si vota mediamente di più.

Quanto ai temi trainanti, la sanità pubblica e l’alluvione potrebbero avere un ruolo nella consultazione. Pregliasco sottolinea che la sanità pubblica è uno dei temi più sentiti dalla cittadinanza, ma quando vengono percepiti problemi. In Emilia-Romagna, secondo il sondaggista, non dovrebbe essere così.
«Le alluvioni sono una questione specifacemente emiliano-romagnola – rimarca – e possono introdurre una minima variabile rispetto a ciò che ci si poteva aspettare rispetto a queste elezioni qualche mese fa. Detto questo, il contesto generale ci fa dire che il centrosinistra ha comunque una partita in discesa in Emilia-Romagna».

Diverso il caso dell’Umbria, che da ormai un decennio non è più una regione “rossa”. «Qua credo che in queste elezioni conterà molto anche la valutazione dei cittadini rispetto alla giunta e all’amministrazione uscente di centrodestra. Nonostante in Umbria il vento soffi verso destra da diversi anni, se ci fosse una bocciatura dell’amministrazione locale potrebbe essere un fattore che rimette in discussione il colore di quella regione».

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