Domani, 14 settembre, il personale dell’inclusione scolastica, cioè educatrici ed educatori, darà vita a una mobilitazione nazionale. In Emilia-Romagna si terranno presidi organizzati dalla Cgil davanti alle Prefetture di ogni città.
La richiesta che educatrici ed educatori avanzano è quella di essere internalizzati nella pubblica amministrazione e di mettere quindi fine alla grande precarietà della loro condizione, che comporta redditi discontinui, con il periodo estivo scoperto.

Il presidio degli educatori per l’internalizzazione

Con la mobilitazione, la Fp-Cgil intende sostenere i disegni di legge presentati nelle commissioni delle Camere parlamentari per ottenere l’internalizzazione di tutto il personale operante nelle scuole, assicurandone la corretta contrattualizzazione e il giusto inquadramento professionale.
Del resto si tratta di figure determinanti all’interno delle scuole perché si occupano sia degli aspetti educativi che assistenziali degli alunni disabili inseriti nelle classi.
«A livello nazionale si contano 65mila lavoratrici e lavoratori di questo segmento – osserva ai nostri microfoni Fabio De Santis della Fp-Cgil dell’Emilia-Romagna – Nella nostra regione sono migliaia di lavoratrici e lavoratori».

Nonostante la loro funzione rilevante, educatrici ed educatori vengono occupati all’interno di appalti pubblici gestiti quasi esclusivamente dalle cooperative sociali con una condizione lavorativa estremamente precaria, anche per coloro che hanno rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
I contratti, infatti, sono a tempo parziale ciclico (lavorano 9 mesi l’anno) e non hanno né una stabilità oraria, né retributiva. La loro presenza nelle scuole, infatti, è soggetta alle variabili determinate dalla presenza degli alunni con disabilità nel corso dell’anno scolastico, oltre al fatto che durante i periodi di chiusura scolastica il personale resta a casa senza retribuzione.
A tutto ciò si aggiungono le retribuzione basse e la frammentazione dei luoghi dove il personale svolge l’attività lavorativa, dovendo spostarsi su più istituti scolastici per provare ad ottenere il raggiungimento del proprio orario lavorativo.

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