A seguito della brutale repressione delle proteste contro le elezioni del 2020 in Bielorussia, molti artisti hanno dovuto abbandonare il Paese per sfuggire ad arresti e torture. La mostra collettiva “Arte in esilio” è una potente testimonianza di resistenza culturale contro il regime dittatoriale di Lukashenko e rappresenta un atto di lotta per la libertà di espressione. Le opere esposte incarnano coraggio, sofferenza e speranza, offrendo una prospettiva intima sulle esperienze degli artisti e sul contesto politico e sociale in Bielorussia. L’esposizione avrà luogo a Palazzo d’Accursio (in sala Ercole) dal 26 ottobre al 17 novembre.
“Arte in esilio” riunisce quindici artisti bielorussi che, attraverso le loro opere di pittura, grafica, scultura e arte digitale, denunciano le violenze subite e raccontano il dramma di chi, manifestando il proprio dissenso, ha dovuto affrontare minacce, arresti ed esilio.
Le opere esposte, censurate in Bielorussia per il loro contenuto critico, trovano qui uno spazio di libertà, fornendo una testimonianza tangibile di resistenza culturale. I visitatori potranno approfondire le storie personali degli artisti attraverso un percorso narrativo arricchito da materiali informativi, che enfatizzano il ruolo dell’arte come strumento di lotta e memoria. Al di là dell’indubbio pregio artistico, la mostra mira a sensibilizzare il pubblico europeo sulla crisi dei diritti umani in Bielorussia, creando un ponte di dialogo e supporto tra le comunità locali e gli artisti in esilio.
Gli artisti di “Arte in Esilio” sono quindi portatori della resistenza e del coraggio del popolo bielorusso, ed esplicitano questo nelle loro opere, che grondano sofferenza e protesta. Tra loro ci sono Tana Chernova, che ha dipinto Venere Bielorussa dopo aver visto le immagini delle torture subite dai manifestanti e ha poi cercato rifugio in Lituania, e Anton Radzivonau, che ha lasciato il Paese a piedi per evitare l’arresto in seguito alla sua serie Gli uccelli stanno con il popolo. Sviatlana Petushkova esplora invece con la serie 27 gli anni della dittatura, mentre Vladimir Tsesler e Andrew “Sharp” Shaporov, costretti all’esilio, continuano a testimoniare la lotta per la libertà di espressione. Alcuni degli artisti espongono in anonimato, usando uno pseudonimo per proteggere le famiglie rimaste in patria.
La personale di Xisha Angelova sui prigionieri politici, ispirata dall’uccisione di Raman Bandarenka
La mostra Martyrology of Belarus dell’artista Xisha Angelova raccoglie una serie di ritratti dedicati ai prigionieri politici bielorussi: migliaia di uomini e donne incarcerati per aver difeso pacificamente i valori di libertà e democrazia. Tra questi prigionieri si contano leader dell’opposizione, giornalisti, attivisti e comuni cittadini, tutti uniti dall’impegno per un futuro libero e giusto per la Bielorussia. Organizzata dall’Ambasciata Popolare della Belarus in Italia, in collaborazione con l’Associazione Talaka e Iscos Toscana, la mostra è ispirata alla tragica vicenda di Raman Bandarenka e ha già ottenuto ampia risonanza nelle tappe precedenti, tra cui il Parlamento Italiano a Roma e la Biblioteca Nazionale Studentesca di Torino. Ricordiamo che Raman Bandarenka, artista trentunenne, venne picchiato e ucciso dalla polizia nel novembre del 2020.
Con l’arrivo a Bologna, la mostra di Xisha Angelova prosegue nel suo intento di sensibilizzare sulla drammatica condizione dei prigionieri politici bielorussi e sul coraggio di un popolo che resiste nonostante la repressione. Questa iniziativa si inserisce in un movimento internazionale più vasto, la Staffetta Mondiale della Solidarietà per la Belarus, un progetto globale che raccoglie il sostegno di coloro che credono nei diritti umani e nella libertà. Attraverso questa esposizione, la voce di una nazione in lotta arriva al pubblico, mostrando la forza della sua cultura e bellezza, espressa attraverso arte, musica e storia.
Gli orari di apertura al pubblico sono: martedì-mercoledì e giovedì dalle 8.30 alle 18.30, venerdì dalle 15.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 9 alle 18.30. Per ulteriuori dettagli consultare la pagina dell’Ambasciata Popolare della Belarus in Italia.
ASCOLTA L’INTERVISTA A YULIA YUKHNO: