Lo Student Hotel, l’albergo di lusso per studenti in via Fioravanti, è stato simbolicamente occupato nella notte da attiviste e attivisti di Cua e Crash. I collettivi hanno effettuato in blitz nello stabile per sollevare il problema della casa e degli spazi sociali che a Bologna sembrano ormai preclusi a una fetta crescente di studenti e studentesse.
«Non c’è spazio in questa città per gente normale come noi – dice un’attivista in una diretta Facebook – Siamo allo Student Hotel, uno studentato di lusso, un simbolo di una città che cambia, ma che diventa sempre più escludente per chiunque invece abbia desiderio di viverci. Per noi abitare non significa solo avere un tetto sopra la testa, ma abitare bene».

L’occupazione simbolica dello Student Hotel per casa e spazi sociali

Il blitz allo Student Hotel, spiegano attiviste a attivisti, fa parte della campagna “Split ovunque”, che «mira a riprendersi la città in ogni sua forma, sia delle case, degli spazi della città, delle piazze e anche dell’università».
Gli occupanti hanno sottolineato la loro condizione di studenti e studentesse e precari che devono fare mille lavoretti e produrre anche in periodo pandemico a causa dell’inaccessibilità delle case, dati gli affitti esorbitanti. Giusto martedì scorso una statistica Istat rivelava che Bologna è la seconda città più cara d’Italia.

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Cua e Crash hanno dei trascorsi col luogo in cui hanno fatto irruzione nella notte. Prima di diventare un lussuoso albergo, infatti, lo Student Hotel era uno stabile abbandonato di proprietà della Telecom che era stato occupato da centinaia di persone senza casa.
Nell’ottobre del 2015 la struttura fu sgomberata con un’impressionante operazione di polizia, composta da decine di camionette e agenti in tenuta antisommossa che hanno trascinato fuori dall’edificio anche donne e bambini.

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