Nuovo sciopero oggi di lavoratrici e lavoratori di Koinè, la società che gestisce in appalto il call center di Hera. Una prima protesta si è registrata già la settimana scorsa, al rientro dalle festività natalizie, mentre altri scioperi si sono registrati nei giorni successivi in entrata o in uscita dai turni.
Lavoratrici e lavoratori protestano contro la decisione unilaterale dell’azienda, che sul finire del 2024 ha comunicato di voler unilateralmente cancellare il contratto integrativo aziendale, in vigore dal 2007.
Lo sciopero a Koinè che gestisce il call center di Hera
«Il contratto integrativo prevedeva diverse cose, tra cui il ripristino dell’articolo 18 contro i licenziamenti senza giusta causa, i premi di produzione o la stabilizzazione delle persone dopo 12 mesi di lavoro», racconta ai nostri microfoni Gianluca Barletta della Cgil.
Dall’oggi al domani, invece, i 150 lavoratori di Bologna e gli altri circa 200 in giro per l’Italia si vedono cancellati i diritti acquisiti senza un motivo. «L’azienda ci ha detto che è disponibile a discutere un nuovo accordo – spiega il sindacalista – ma a partire dall’azzeramento dei diritti acquisiti, mentre noi siamo disponibili a discutere, ma a partire dall’integrativo».
Eppure, sostengono i sindacati, il contratto integrativo faceva gioco alla stessa Koinè per partecipare alla gara di Hera per il servizio in appalto, assegnando un punteggio maggiore. Gara i cui risultati si scopriranno in questi giorni.
La cancellazione del contratto integrativo non è l’unica perplessità sulla condotta dell’azienda a preoccupare i sindacati. «Mentre le altre sedi di Koiné in giro per l’Italia continuano a crescere, quella di Bologna si sta svuotando. Ci sono meno persone e non vengono sostituite», sottolinea Barletta. Su questo tema è stata aperta una vertenza un anno fa.
La Cgil chiede all’azienda di ripristinare il contratto integrativo e continua la mobilitazione con lo sciopero e il presidio di oggi e con altri che ci saranno nei prossimi giorni fino a quando non verrà convocato un tavolo.
Da discutere ci saranno anche le nuove regole del lavoro agile, il cosiddetto smart working che, contestualmente alla cancellazione dell’integrativo, ha registrato una stretta aziendale rispetto ai tempi nei quali lavoratrici e lavoratori potevano svolgere le proprie mansioni da casa.
ASCOLTA L’INTERVISTA A GIANLUCA BARLETTA: