“Fumetti a sinistra, un mondo dentro al balloon”, trasmissione in onda mercoledi 9 ottobre, ore 13,30, a cura di Morena Moretti, che ricorda la figura di Bruno Ciari e il suo impatto nella città di Bologna.
La puntata apre con l’intervista di Morena Moretti a Mirella D’Ascenzo sulla figura di Bruno Ciari per fare il fokus sull’importanmza del pedagogista nell’educazione scolastica sotto le due torri.
Nato e cresciuto a Certaldo durante il periodo fascista, di origini molto umili, fu oppositore del regime, rifiutò la chiamata alle armi e si unì alla resistenza, combattendo nella Toscana meridionale insieme ad amici e compaesani nella Brigata Garibaldi “Spartaco Lavagnini“. Dopo l’armistizio, continuò la sua militanza nel Partito Comunista, di cui divenne segretario presso il comune di Certaldo, del quale comune fu anche vicesindaco. Fu allievo di Ernesto Codignola presso la facoltà di Magistero di Firenze e risentì poi permanentemente della sua influenza, in particolare per l’insegnamento dei valori di libertà, giustizia e spirito critico nella vita scolastica.Nel 1955 inizio una stretta collaborazione con l’API (Associazione Pionieri Italiani. Si dedicò all’insegnamento e al lavoro nella scuola e si unì all’associazione di insegnanti italiani progressisti conosciuti come Movimento di Cooperazione Educativa con sede estiva (1958) a Frontale, in provincia di Macerata, in casa di Pino Tamagnini, altro valente educatore e cofondatore del MCE (1957).Nel 1962 pubblicò il libro Le Nuove Tecniche Didattiche, presso gli Editori Riuniti, ed entrò a far parte della redazione della rivista «Riforma della scuola». Un periodo significativo della sua vita professionale fu anche quello trascorso – dal 1966 al 1970 – a Bologna, nella direzione delle attività parascolastiche ed educative del comune che, anche per il suo contributo, diventò un punto di riferimento per tutta la realtà italiana, in particolare per le esperienze della gestione sociale della scuola dell’infanzia e per la qualificazione della scuola a tempo pieno. Morì a soli 47 anni a Bologna per un tumore ed è sepolto a Certaldo (da wikipedia)

Mirella D’Ascenzo, Università di Bologna
A seguire William Piana intervista Riccardo Pazzaglia, burattinaio, che mette in risalto la creatività artistica di Wolfango.
La rappresentazione: L’Alice nel paese delle meraviglie è uno spettacolo di teatro di figura che, assieme all’Amleto del 2017, rende omaggio all’immenso lascito artistico di Wolfango Peretti Poggi (1926-2017). Queste rappresentazioni fondono alcune delle opere del maestro con allestimenti di un teatro a lui molto caro, quello dei burattini bolognesi. Se con Amleto si è realizzato un sogno nel cassetto di Wolfango, dando vita ad un suo preciso progetto per le care teste di legno, con Alice si è voluto creare uno spettacolo che si ispira, per personaggi e scenografie, alle illustrazioni che il maestro realizzò per il romanzo di Lewis Carroll nella pregiata edizione d’arte edita nel 2012 dalle Grafiche dell’Artiere.Qualche anticipazione: La versione del testo di Riccardo Pazzaglia, che ne cura anche la regia, gioca con riferimenti simbolici a persone e personaggi, già presenti nel romanzo originale, proiettandoli nella contemporaneità e in un luogo specifico. Dove ci porterà il turbolento e ansiogeno viaggio? In bilico tra sogno e incubo, tra verità e allucinazione, quale sarà il nostro ‘paese delle meraviglie’? Oltre alle voci dei nostri burattinai, impegnati nella gestione e nel movimento delle tante ‘figure’ in scena, lo spettacolo si avvale di altre voci recitanti. Vittorio Franceschi, Duilio Pizzocchi e persino Wolfango, solo per citarne alcuni. Lo spettacolo si avvarrà di una struttura ideata appositamente per questa rappresentazione e costituirà uno sconvolgimento, anche per quel che riguarda le scenografie, rispetto ai canoni tradizionali. Ma Fagiolino, Sganapino e Balanzone ci saranno? Le musiche: Da diversi anni le rassegne di teatro di figura, curate da Burattini a Bologna, per ‘Bologna Estate’ annoverano tra i loghi istituzionali anche quello di ‘Bologna Unesco City of Music’ perché la musica è un arricchimento anche negli spettacoli di burattini. Quest’anno, dopo “Sganapino alle Hawaii” e “Sentirem che bel concerto”, dove musicisti e cantanti dal vivo hanno affiancato i burattini, in Alice la musica continua a giocare un luogo importante. La colonna sonora (in questo caso in formato Mp3) unisce forme musicali diverse. A commento di alcune scene per i due balletti sono stati scelti infatti alcuni brani da Le quattro stagioni di Giuseppe Verdi, ballabili contenuti nella versione francese dell’ opera “I vespri siciliani”, che saranno affiancati da ‘canti’ popolari in dialetto bolognese magistralmente interpretate dal Gruppo Emiliano e da Fausto Carpani (anche voce del Cappellaio Matto). (https://www.bolognatoday.it/eventi/alice-wolfango-nel-paese-delle-meraviglie-2023-bologna-palazzo-d-accursio.html)

Chiudiamo la trasmissione tornando a Barcellona Pozzo di Gotto dove FUMETTOMANIA FACTORY trasloca nei nuovi spazi e sogna una biblioteca di fumetti con tanta attività dentro. E per dare corpo a questi sogni chiede l’aiuto con un crowdfunding per dare alla Sicilia un grande spazio di balloons. L’intervista di Morena Moretti è con Mario Benenati, volto del centro culturale.

Ascolta la trasmissione https://archive.org/details/02-mirella-dascenzio-pazzaglia-burattini-barcellona-pozzo-di-gotto