Elliot Sharp, Wayne Horvitz e Brian Carpenter in pedana

La trasmissione incomincerà col presentare uno dei cd del Elliot Sharp’sTerraplane: Forgery. Qui il blues assume anche colori hendrixiani e zappiani per un band leader che si riconferma il geniaccio di una certa avanguardia (brani presentati: Smoke & Mirror, Juke, War between the States, Haditha). La formazione è importante ed al suo interno comnprende Eric Mingus – voce, Elliott Sharp – chitarre, sax soprano, Alex Harding – sax baritono,Curtis Fowlkes – trombone, David Hofstra – basso, tuba e Lance Carter – batteria (vedi il video registrato ad Etnafest nel 2007).

A seguire Wayne Horvitz, musicista di Seattle, con il suo From a Window. Horvitz è un maestro di panorami sonori rasserenati . Dietro questa patina rassicurante cova però l’inquietudine col violino di Eyvind Kang o il trombone di Julian Priester . Composto in Italia,il lavoro rispetta un certo clima autunnale dipinto a colori pastello.

Chiude Brian Carpenter’s Ghost Train Orchestra, una rivisitazione di brani degli anni ’20 da questo istrionico musicista. L’operazione rivive compositori poco noti ed altri più famosi (Don Redman) con sagacia e rispetto. Leggendo dal sito di All About Jazz troviamo: “Hothouse Stomp” (il nome del cd) offre splendide nuovi arrangiamenti di musiche del 1920 a Chicago e ad Harlem: Charlie Johnson Paradise Orchestra, McKinney Cotton Pickers, Fess Orchestra Scala Reale Williams ‘ e Tiny Parham con i suoi musicisti. Prodotta dal vincitore del Grammy Award Danny Blume… Hothouse Stomp” presenta la ricca esperienza di trasportare l’ascoltatore al passato e con quel passato cerca di trasformare il futuro…”