Lo stop alla realizzazione del nuovo edificio all’interno del Parco Don Bosco e il trasferimento di alunne e alunni delle scuole Besta nel plesso del liceo Copernico, annunciato dal sindaco Matteo Lepore sabato scorso, per Coalizione Civica è la soluzione migliore.
La lista di sinistra all’interno della maggioranza a Palazzo D’Accursio ha applaudito alla soluzione annunciata dal primo cittadino sabato scorso e oggi la consigliera comunale Simona Larghetti torna a dettagliare le ragioni ai nostri microfoni.
Besta, una soluzione che tiene insieme preoccupazioni sul verde e scuola
«È la soluzione migliore perché tiene insieme due necessità che per noi erano fondamentali – osserva Larghetti – La prima è quella di ascoltare le ragioni dei cittadini preoccupati per la scarsità di verde nel quartiere San Donato e per un progetto che avrebbe visto diminuire per alcuni anni il numero degli alberi, ma soprattutto la qualità del verde all’interno del Parco Don Bosco. È per questa ragione che abbiamo sempre chiesto una modifica del progetto e non votammo la delibera che stanziava più budget per le scuole Besta. Ma anche l’altra necessità, quella di avere una scuola nuova e bella. Le nuove aule del polo dinamico hanno queste caratteristiche, stando alle opinioni della dirigente scolastica. Quindi per noi questa è una buona soluzione».
Coalizione Civica rigetta l’etichetta che vorrebbe Lepore ostaggio dei centri sociali. «Non credo che la preoccupazione per il verde sia un tema dei centri sociali – sottolinea Larghetti – La cittadinanza lo sta manifestando in molti sedi diverse e la protesta ha avuto successo proprio perché ha incontrato delle preoccupazioni reali della società civile». Per la consigliera comunale chiudere in quelle etichette le proteste è solamente un modo per screditarle.
Eppure sia il nuovo edificio scolastico, sia la pista ciclabile connessa al progetto del tram, al centro delle tensioni, sono stati spesso rivendicati come progetti ecocompatibili. La vicenda delle scuole Besta, però, ha messo in contrapposizione istanze ambientali diverse.
Un equilibrio difficile da raggiungere? «È complesso soprattutto perché abbiamo pochi anni per trasformare la città e adeguarla. I tempi che ci siamo dati con la Missione Clima o l’opportunità dei fondi Pnrr hanno imposto di agire in fretta, creando la tempesta perfetta. Fare i cantieri a qualunque costo non può essere la strada. Dobbiamo trovare un equilibrio perché quando si trasforma la città si va sempre a toccare qualcosa e i bisogni e gli interessi di qualcuno».
Gli errori sulla partecipazione attorno alle scuole Besta
A proposito della vicenda del Parco Don Bosco, sia il sindaco Lepore che Coalizione Civica hanno ammesso che sono stati fatti degli errori. Qual è allora l’insegnamento che se ne è ricavato?
«Anche la comunità scolastica si è divisa – osserva Larghetti – I dirigenti cambiano ogni anno, mentre i processi trasformativi durano tanti anni. Il percorso che era stato avviato per le Besta era avvenuto con altri soggetti, mentre quando è stato messo a terra la comunità scolastica presente sembrava scarsamente informata. Questa è una dinamica di cui occorre farsi carico, non si può dire che il percorso partecipato è stato fatto se un pezzo di quartiere e la comunità scolastica attuale non è stata prontamente coinvolta. La partecipazione va continuata a coltivare fintanto che il progetto non vede la luce».
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