I balneari della Romagna si sono dati appuntamento quest’oggi sotto la sede della Regione per protestare contro la Direttiva Bolkestein che impone di mettere all’asta le spiagge italiane. Momenti di tensione con le forze dell’ordine.
“Salvataggio del Paese e del turismo italiano”, “No all’asta di 30.000 famiglie.” Questi alcuni degli slogan con cui numerose rappresentanze di balneari – i titolari dei bagni che hanno in concessione dallo Stato le spiagge – hanno protestato stamani sotto il palazzo della Regione. Materia del contendere il decreto del governo con cui si pone fine al rinnovo automatico delle concessioni balneari, con un’asta pubblica prevista per il gennaio del 2016. Ancora pochi anni e si cambia rotta. “Ma così facendo – avvertono i sindacati di categoria – si pone fine al sistema di piccole e medie imprese turistiche,così come l’abbiamo conosciuto finora. Stante i criteri fissati per l’asta, in cui sussiste solo un fragile diritto di “prelazione”, e solo per i primi anni, a beneficio degli attuali titolari, sarebbero probabilmente i grandi imprenditori, con capitali ingenti da mettere sul piatto, a vincere la partita.” La riviera in concessione alle multinazionali, italiane e straniere e i bagni storici chiusi– è l’amaro scenario paventato dai rappresentanti delle associazioni di categoria.
Altro dato cruciale il tempo, troppo poco per ripensare le attività. Intanto in Parlamento sono stati presentati tre emendamenti per prorogare le concessioni di decenni, annullando in sostanza l’efficacia della decreto. La stessa strada imboccata dal governo spagnolo che ha fatto carta straccia della direttiva europea Bolkestien, legge quadro sulle liberalizzazioni, prorogando le concessioni spagnole in scadenza nel 2018 per 75 anni.
Dopo l’incontro con le delegazioni di balneari, la Regione, finora timida,frena sul decreto del governo. “L’Emilia-Romagna negherà l’intesa sul decreto fino a che non verrà fatta chiarezza in Europa sulle concessioni demaniali” ha sintetizzato l’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci. “Vogliamo uniformità di trattamento e la corretta applicazione del principio della libera concorrenza per tutte le attività economiche.” Del resto se in Spagna viene accettata la proroga…
Angelica Erta