Più di 20 ospiti, quattro talk, tre workshop e tanti incontri, per promuovere una città accogliente, pensata sulle esigenze delle donne e di tutte le minoranze. Questi i temi e le pratiche al centro della prima edizione de “La città delle donne”, dal 20 al 22 ottobre, organizzata dall’associazione Spostamenti, Open Group e la Fondazione Barberini.
Il festival si aprirà venerdì, alle 16, nella sede della Fondazione Barberini, in via Mentana 2, per poi continuare nell’intera giornata di sabato in Sala Tassinari, a Palazzo D’Accursio e infine concludersi domenica, all’ora di pranzo, nuovamente in via Mentana 2.

La città delle donne, per una prospettiva di genere al centro

Obiettivo del festival è raccontare le donne e la loro vita da diverse prospettive, intersecate fra loro: sociale, urbanistica, culturale. Questo «per creare rete, creare alleanze attraverso momenti di incontro, talk e workshop, che mettano al centro una prospettiva di genere» ha spiegato Laura Gramuglia, direttrice artistica della tre giorni. «Vogliamo che questo diventi un appuntamento annuale, per aggregare la moltitudine di esperienze di vita femminili della nostra città, farle parlare non solo ad altri, ma anche fra loro», continua Gramuglia.

ASCOLTA L’INTERVISTA A LAURA GRAMUGLIA:

I workshop spazieranno su una varietà di argomenti, accomunati da una prospettiva di genere; dall’oggettificazione del corpo femminile contemporanea a storie di leader donne, esempi di un’interpretazione del potere inclusiva e orizzontale, passando per l’inclusione di genere e gli stereotipi nell’ambito dei servizi alla persona.

Le parti coinvolte hanno voluto rimarcare come il festival sarà inaugurato; con un omaggio a Mirella Bartolotti, la prima donna ad essere nominata assessora nel comune di Bologna nel 1956, con delega ai problemi delle donne.
Lo ha fatto l’amministrazione comunale stessa, attraverso le parole della vicesindaca Emily Clancy. «Abbiamo, come Comune, il dovere di affiancare e di sostenere questo tipo di esperienza anche perché il fortissimo tessuto associativo della cultura femminista presente qui a Bologna ha permesso di creare una serie di servizi in contrasto alla violenza di genere e per l’educazione alle differenze». Eventi come questo possono avere un ruolo informativo e quindi di prevenzione, sostiene Clancy, «per contrastare alla base quella violenza di genere che troppo spesso vive nelle nostre città; città che meritano di essere ripensate e ricostruite attraverso lo sguardo delle donne». In tal senso Clancy ha affermato come il comune di Bologna si stia attrezzando per un progetto di mappatura dei servizi in un’ottica di genere, sulla falsariga di quanto fatto a Milano con l’Atlante di genere.

ASCOLTA L’INTERVISTA A EMILY CLANCY:

Gli eventi de La città delle donne sono gratuiti; è possibile prenotarsi su Eventbrite per i talk e workshop. Nella tre giorni sarà presente un bookshop a cura della Libreria delle donne, fornito delle opere che hanno ispirato il festival.

Pietro Rossi