I metalmeccanici della Cgil protestano contro l’accordo sulla riforma del mercato del lavoro. “No alle misure su articolo 18, ammortizzatori sociali e precarietà”. Due ore di sciopero e blocchi stradali.

FIOM in Strada per dire NO alla riforma dell’articolo 18

Il lancio è avvenuto ieri dal segretario nazionale Maurizio Landini. Quest’oggi la Fiom bolognese risponde confermando lo sciopero di due ore per i lavoratori metalmeccanici, che si svolgerà tra oggi e domani.
La protesta assumerà varie forme, da scioperi-assemblee nelle fabbriche fino a blocchi stradali in città, ed ha come principale obiettivo lo stop all’accordo tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro.

Nello specifico sono le misure proposte dal governo su articolo 18, precarietà e ammortizzatori sociali a suscitare la contrarietà delle tute blu Cgil, che non sembrano nemmeno convinte che il documento alternativo elaborato dai sindacati confederali possa dare una svolta positiva alla trattativa.
“Innanzitutto questo documento dobbiamo ancora vederlo – osserva Bruno Papignani, segretario bolognese della Fiom – e in ogni caso chiediamo che venga votato dai lavoratori, così come l’eventuale accordo stesso”.

L’intensificarsi della lotta dei metalmeccanici della Fiom giunge con l’avvicinarsi dei termini fissati dal governo per chiudere sulla riforma. La sensazione è quella che vengano accettate delle misure che penalizzano ulteriormente i lavoratori.
Alla Fiom non piace nemmeno l’intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha invitato “caldamente” i sindacati a stipulare l’accordo. “Con tutto il rispetto e l’affetto che possiamo provare verso la figura del presidente della Repubblica – sottolinea Papignani – quello di Napolitano c’è sembrato un intervento a gamba tesa”.

E se la Cgil dovesse arrendersi e firmare l’accordo? L’ipotesi non coglie impreparato il sindacalista che afferma: “Allora si dovrà analizzare la nuova situazione in cui ci troviamo e trarne le conseguenze. Questa è una battaglia che comunque doveva essere fatta”.