FujikoFocusOn presenta una serie di interviste ai candidati alle prossime elezioni comunali di Bologna. Sentiremo esponenti che coprano tutto il panorama politico, su argomenti di varia natura ma indicativamente relativi agli eventi in atto nella nostra città, per avere risposte sia sulla stretta attualità sia su temi più generali, per aiutare voi, e noi, a meglio comprendere e, se varrà la pena, scegliere. Oggi abbiamo intervistato la candidata al Consiglio Comunale Nazzarena Zorzella, che corre con la lista “Con Amelia per Bologna con Vendola”, in appoggio al candidato Virginio Merola.

Zorzella è avvocato specializzato in diritto dell’immigrazione. Molte liste hanno presentato quest’ultimo come un problema fondamentale a Bologna, da risolvere con un maggiore coinvolgimento delle forze dell’ordine. La candidata non è d’accordo: “credo e sono convinta, perché lavoro coi migranti da più di vent’anni, che sia una realtà inevitabile ed oggettiva nella società moderna; è una realtà con cui è necessario, utile e positivo fare i conti, perché ci può dare delle ricchezze. Certo, ci può dare anche delle problematicità, però non per questo è da rifiutare”. “Credo sia da chiarire bene che è sbagliato coniugare l’immigrazione con i temi della sicurezza, perché l’immigrazione diventa un problema di sicurezza nella misura in cui i politici lo rendono tale”.

E sull’edilizia popolare – ma non solo – il Comune fa abbastanza? “La situazione dal punto di vista dell’edilizia sociale è molto problematica e molto deficitaria; personalmente non vedo un grande intervento pubblico a favore della casa, come bene sociale e come bene sociale fondamentale”.
Ancora, Bologna è stata sempre una città aperta, originale. Nazzarena Zorzella la ricorda così, trent’anni fa, quando da studentessa ha deciso di abbandonare il Veneto e di stabilirsi nel capoluogo dell’Emilia Romagna. Ma oggi, com’è la città? “Era una realtà estremamente vivace, variegata, plurale, era una città dove potevano convivere molte realtà, molti soggetti, non ci si annoiava da nessun punto di vista. Nel corso degli anni è decisamente invecchiata come impronta culturale, impronta sociale, e anche impronta politica. Credo che ora sia necessario ripartire e soprattutto che ci siano le risorse per partire dal basso. E credo che la lista “Con Amelia per Bologna con Vendola”  sia proprio un tentativo di ricominciare un percorso in cui la società civile, le varie personalità portano il loro contributo”.