Oggi e domani si vota per il nuovo rettore dell’Alma Mater. Quattro i candidati in corsa: Dario Braga, Gianluca Fiorentini, Maurizio Sobrero e Fancesco Ubertini. Per la prima volta si vota con le norme dettate dalla legge Gelmini. Eventuale ballottaggio il 29 e 30 giugno. Cosa ne è stato dell’UniBo negli anni di Ivano Dionigi.
Elezioni Rettore Alma Mater: chi succederà Ivano Dionigi?
Aperte le consultazioni per l’elezione del nuovo rettore dell’Alma Mater. A contendersi il ruolo di successore di Ivano Dionigi sono Dario Braga, Gianluca Fiorentini, Maurizio Sobrero e Francesco Ubertini. Si vota oggi e domani, mentre per l’eventuale ballottaggio – se nessun candidato dovesse ottenere il 50% più uno – si dovrà aspettare il 29 e 30 giugno. Una settimana, due turni al massimo per la nomina del nuovo rettore. Nessuna attesa infinita, dunque. “Le elezioni sono in due fasi, in due sessioni di voto si chiude”, fa notare il professor Maurizio Matteuzzi, Docente Preoccupato e coordinatore dell’Intersindacale all’Alma Mater.
Infatti, “Per la prima volta si vota con le norme dettate dalla legge Gelmini, che cambia diverse cose: dà poteri più forti ai rettori, che però non sono rieleggibili – commenta il docente – per la prima volta votano anche i tecnici amministrativi e i rappresentanti degli studenti, anche se con un voto pesato”. Voto la cui ponderazione vale 0,36 per gli studenti e 0,18 per il personale tecnico amministrativo.
Nel confronto con l’Intersindacale, i quattro candidati hanno già ricevuto e – almeno a parole – accolto le richieste del tavolo: “Abbiamo chiesto la riforma dello statuto, abbiamo chiesto che il Cda fosse elettivo, che vi fosse la rappresentanza dei tecnici amministrativi e che vi sia una costante lotta al precariato”, rivendica ancora Matteuzzi.
Il docente traccia un bilancio dell’era Dionigi: “Che dire? Nella gestione in corso, l’UniBo è stata ‘zelante ’ nell’applicare la legge Gelmini. Per certe decisioni, è stata addirittura enfatizzata la legge. È stato un periodo di enorme burocratizzazione, si è stabilito il bilancio unico di ateneo, che crea ulteriore burocrazia e ritardi”, sostiene.
Poi, a proposito del rapporto dell’università con gli studenti, “Evidentemente c’è un difetto di dialogo”, commenta ancora Matteuzzi. Visti i recenti provvedimenti della magistratura – che ha comminato sanzioni per un totale di 90mila euro agli attivisti di Hobo che hanno sostenuto i lavoratori Coopservice durante lo sciopero dell’anno scorso, proprio in univrsità – il docente, che quegli scioperi aveva sostenuto, precisa come “Non c’è stata alcuna violenza né atti intimidatori”, sono stati “Scioperi sacrosanti”.
Meno comprensibili, invece, i provvedimenti presi dalla magistratura. “È messo in forse l’art. 111 della Costituzione, quello che garantisce il giusto processo e il giusto dibattimento – conclude Matteuzzi – ritengo, e questo penso lo condividano tutti i candidati rettore, che in questa fase non ci faccia una bella figura l’Alma Mater”.