Appena 5 appartamenti su 90 completamente in regola, in particolare per ciò che riguarda la sicurezza. È questo il quadro bolognese che emerge dall’analisi “Uno su dodici. L’Italia in affitto breve” di Federconsumatori, Sunia e Isscon sugli affitti brevi turistici nel nostro Paese. Lo studio è andato ad indagare il rispetto delle normative, in particolare quella sulla sicurezza e quella sul Codice Identificativo Nazionale (CIN), negli alloggi messi sul mercato turistico della locazione, un fenomeno che in diverse città italiane sta producendo emergenza abitativa, carenza di alloggi, aumento dei prezzi e stravolgimento degli equilibri urbani.

L’irregolarità negli affitti turistici: un facile profitto senza il rispetto delle leggi

A livello nazionale, con un campione di quasi mille immobili in dieci città di dieci Regioni, l’indagine rileva una condizione dove solo il 52% degli immobili in affitto turistico si è dotato dell’obbligatorio CIN. Una irregolarità “aiutata” anche dal governo nazionale, che ha fatto slittare le sanzioni dal 2 novembre scorso all’1 gennaio prossimo.
Sempre a livello nazionale, poi, è clamoroso il mancato rispetto delle prescrizioni di sicurezza previste dalla normativa nazionale (estintori, rilevatori di gas e impianto antincendio). L’estintore, obbligatorio nell’appartamento o al piano, è presente, nel dato generale, solo nel 30% degli immobili.

Nella classifica dell’irregolarità a livello nazionale tra dieci città prese in esame, la peggiore appare Torino, dove sono pienamente in regola appena il 2,2% degli immobili in affitto breve, seguita da Bologna, Napoli e Firenze con il 5,6%. Catania registra il 6,7%, Lecce il 7,8% e Venezia il 10%. Pur all’interno di dati così negativi Milano registra il 17,7% e Roma il 19%, miglior dato in assoluto.
In altre parole, i lauti profitti derivanti dagli affitti turistici vengono fatti nella sostanziale irregolarità, una forma di concorrenza sleale anche nei confronti degli albergatori, che sono sottoposti a normative e controlli.

La situazione a Bologna: solo 5 appartamenti su 90 completamente in regola

Prezzi troppo alti, un mercato degli affitti tradizionali ormai bloccato e svuotato. Bologna è recentemente entrata nelle cronache nazionali (e non solo) per lo sgradevole primato nella classifica delle città europee con il maggior aumento del prezzo delle locazioni in un solo anno: +20,2% rispetto al 2023 per l’affitto di un monolocale. L’aumento registrato dalla piattaforma di affitti HousingAnywhere è superiore persino ad una capitale come Parigi (+18,3%).
Una delle motivazioni che hanno portato a questo triste record è anche l’importante crescita del turismo, anche determinata da nuove rotte aeree low-cost: secondo Confabitare sono oltre 4 mila gli appartamenti oggi destinati ad alloggi turistici nel capoluogo emiliano.

Ad essere penalizzati, in una città a forte vocazione universitaria, sono soprattutto gli studenti che da tempo denunciano una situazione divenuta insostenibile, invocando misure per arginare i rincari, rendendo accessibili i costi delle abitazioni e implementando gli studentati.
Nel monitoraggio effettuato sulla nostra città, sono state esaminate 90 strutture, di cui 65 immobili in centro storico e 25 immediatamente fuori (in particolare nel quartiere Bolognina).
Di questi, meno della metà (43) ha il CIN, mentre pochissime sono quelle in regola dal punto di vista della sicurezza (8).

Gli immobili che dichiarano di essere perfettamente in regolari su tutti i fronti rilevati sono soltanto 5 (4 professionali, 1 privato), vale a dire il 5,55% del complesso.
«È un quadro abbastanza desolante perché Bologna, che è una grande città, è un po’ un fanalino di coda – commenta ai nostri microfoni Marinella Goldoni, presidente di Federconsumatori Bologna – In particolare appena l’8% di regolarità per i dispositivi di sicurezza rappresenta un rischio sia per i turisti che vanno in quelle abitazioni, sia per i condomini».
Federconsumatori e Sunia stanno per avviare anche il progetto “Questo condominio non è un albergo“, uno sportello a cui segnalare presunte irregolarità negli immobili in locazione turistica.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MARINELLA GOLDONI: