Sabato prossimo, 18 ottobre, in piazza Nettuno a Bologna arriveranno i dinosauri. Non si tratta di un’installazione artistica, né del set di un sequel di Jurassic Park, ma di un’iniziativa organizzata dal Centro Studi per la Scuola Pubblica (Cesp) all’interno della giornata di mobilitazione italiana contro le nuove indicazioni nazionali della scuola del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Dalle 15.30 nel cuore cittadino si terranno diversi laboratori rivolti ai più piccoli, tra i quali uno dedicato alla paleontologia.

A cosa servono le indicazioni nazionali?

Le indicazioni nazionali sono un documento programmatico ministeriale che fornisce l’orientamento alle scuole, dalle materne alle scuole medie, su come organizzare e impostare la didattica.
L’ultimo documento stilato in ordine di tempo risale al 2012 quindi, spiega ai nostri microfoni Gianluca Gabrielli del Cesp, «necessitava un aggiornamento». Il problema, però, è che il ministro del governo Meloni ha colto l’occasione per stravolgere e riscrivere completamente le indicazioni nazionali. E lo sta facendo in un modo che una grossa fetta del mondo della scuola ritiene problematico e pieno di criticità.

«Per fare un esempio – spiega l’insegnante – nel capitolo in cui si parla di storia, il documento comincia con la frase “Solo l’Occidente conosce la storia”». Una visione occidentalocentrica che non è l’unica a rivelare l’impianto ideologico della destra al potere in Italia.
Nel documento non mancano tratti razzisti e sessisti, nonché un vero e proprio ostacolo all’educazione alle differenze, al centro di battaglie dei fondamentalisti di destra che in questi anni hanno agitato il fantomatico spettro della “teoria del gender”.

La mobilitazione contro le indicazioni nazionali della scuola

A marzo scorso in tutta Italia è nato un movimento trasversale, che include associazioni culturali e per la scuola pubblica, insegnanti, genitori, fino alle organizzazioni sindacali, che ha iniziato a contestare le nuove indicazioni nazionali della scuola di Valditara.
Sono già diverse le iniziative messe in campo per contrastare quello che viene definito un vero e proprio sconvolgimento della “scuola della Costituzione”, cioè una scuola pubblica inclusiva e aperta.
Sabato prossimo, 18 ottobre, a livello nazionale si terrà una giornata di mobilitazione proprio contro le nuove indicazioni nazionali della scuola. A Bologna l’iniziativa si concentrerà in piazza Nettuno, a partire dalle 15.30.

Tra i laboratori che verranno portati in piazza a Bologna ce n’è uno dedicato alla paleontologia. “Contro l’estinzione dei dinosauri nella scuola primaria – siamo tutt* paleontolog*, alla faccia di Valditara” è il claim con cui viene promosso dal Cesp.
«Per criticare il precedente documento, il ministro Valditara ha sbeffeggiato la scuola che “si occupava solo di dinosauri, invece di affrontare temi più seri come il Risorgimento” – ricostruisce Gabrielli – Ovviamente ciò che dice il ministro non è vero e l’attenzione che è maturata negli anni verso la storia della terra prima dell’arrivo dell’essere umano è dettata anche dalla fragilità che il nostro pianeta manifesta in questi tempi».

Di qui l’idea di chi è critico nei confronti delle nuove indicazioni nazionali della scuola volute da Valditara, operando un ribaltamento che rivendicasse la paleontologia e lo studio della storia della Terra.
«Abbiamo chiamato in piazza famiglie e bambini per un laboratorio di paleontologia come mezzo per opporci alle indicazioni nazionali iperideologiche di questo ministero – continua l’insegnante – Ovviamente non sarà l’unico laboratorio, ce ne saranno almeno una decina, perché questo momento in piazza Nettuno è veramente molto plurale. Tanti gruppi e tante realtà della scuola si sono organizzate per portare la critica a questa nuova scuola che vorrebbero imporci».

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIANLUCA GABRIELLI: