Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne e di genere, giornata di importanza sempre più vitale per marcare la necessità di un cambiamento strutturale nella eliminazione della violenza. La Casa delle donne di Bologna per quest’occasione inaugura “Fiamma Viva”, l’opera di street art orizzontale a cura di CHEAP e realizzata dalle TO/LET all’interno dei Giardini Lorusso nel Quartiere Porto Saragozza.

CHEAP celebra i 30 anni di lotte della Casa delle donne

Il progetto artistico celebra la giornata raccontando i 30 anni di lavoro e attivismo della Casa delle donne per non subire violenza, realizzando un intervento artistico che simboleggiasse e rappresentasse l’impegno dell’associazione, Sara Manfredi di CHEAP lo racconta come «Una geografia di grandi mani che sorreggono insieme un filo rosso, per ricordare a tutte che l’impegno nella lotta alla violenza maschile è un impegno comune che condividiamo con tanti soggetti e formazioni che hanno percorsi e sguardi diversi ma che si riconoscono insieme nella prospettiva del transfemminismo».

Una collaborazione, quella tra CHEAP e Casa delle donne, che si rispecchia anch’essa nell’opera delle TO/LET (Elisa Placucci e Sonia Piedad Marinangeli), in una trama di lotta tessuta insieme, ognuna con i propri mezzi, La Casa delle donne, con l’azione vitale di sostegno e accoglienza per le donne che subiscono violenza, e CHAP con la lotta sul piano simbolico, interpretando l’arte pubblica anche come un luogo di lotta negli spazi urbani, che non sono considerabili come luoghi neutri ma che anzi sono profondamente permeati da quei meccanismi di esclusione che la società continua a perpetrare sulla base di genere, classe e razza.

A ribadire l’importanza di queste collaborazione, la vicesindaca Emily Clancy e la responsabile per il Piano per l’Uguaglianza Simona Lembi, che ringraziano le associazioni e le attiviste che hanno reagito all’assenza delle istituzioni nel ambito della violenza costruendo spazi necessari come quello della Casa delle donne, e che hanno portato avanti questa lotta anche nelle opere simboliche, Lembi conclude il suo intervento all’inaugurazione ricordando che «i simboli nelle città sono la rappresentazione di come questa battaglia non sia una questione femminile, ma una lotta di cui facciamo tutti parte per poter vivere in una società civile, paritaria e veramente libera»

L’inaugurazione della street art si immerge nel panorama del Festival La Violenza Illustrata e si affianca all’inaugurazione delle Panchine Rosse contro i femminicidi e dell’installazione di vestiti rossi realizzata da Fili Urbani all’interno della Biblioteca Borghes.

Max Americo Lippolis

ASCOLTA L’INTERVISTA A SARA MANFREDI:

Articolo precedenteVent’anni di graphic novel in Italia, tra passato e futuro la nuova edizione di BilBOlBul
Articolo successivoIl manifesto di Itacà per un turismo sostenibile