Con l’avvicinarsi del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza alle donne, la Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna presenta la sedicesima edizione del festival La Violenza Illustrata. Una grande operazione culturale, composta da più di sessanta eventi, per orientare i riflettori sul tema della violenza di genere che anche in questi giorni nella cronaca dimostra l’urgenza di un contrasto.
R(i)esistenze” è il tema conduttore scelto per la nuova edizione del festival.

La Violenza Illustrata celebra le “R(i)esistenze” delle donne

«Vogliamo evidenziare la capacità delle donne di resistere, di fare rete e di reinventarsi, trovando nuovi spazi per agire e continuare ad esserci nonostante il patriarcato non aveva previsto che resistessimo e che ci fossimo», spiega ai nostri microfoni Silvia Saccoccia, una delle organizzatrici del festival, nel raccontare la scelta del tema del 2021. La “R(i)esistenza” delle donne, dunque, sarà il filo conduttore che si articolerà con molteplici storie di resistenza e di lotta e le reti realizzate dalle donne stesse, così come simboleggiato dall’immagine di copertina del festival, realizzata da Valentina Marchionni, in arte Flaccidia.

Il festival durerà 16 giorni, dal 25 novembre al 10 dicembre, aderendo così alla campagna dell’Onu contro la violenza di genere.
Ad aprire il festival saranno alcune esposizioni temporanee, tra cui ritorna la mostra “I Muri Parlano“, a cura della Casa delle donne e di Kitchen, che verrà inaugurata il 25 novembre alle 12.00 in Piazza Galvani e proseguirà fino al 10 dicembre. In questa mostra la Casa delle donne mette a confronto i dati sulla violenza sulle donne con le strategie di uscita messe a punto dai centri antiviolenza, proponendo un’esposizione temporanea che vuole essere uno stimolo di riflessione ma anche uno spazio di discussione e di attivazione rispetto alla possibilità di produrre un cambiamento sociale e culturale contro la cultura della violenza. Inoltre, si apre oggi lunedì 22 novembre anche la mostra “Sogni vestiti“, visitabile fino al 3 dicembre presso la Biblioteca Borges.

Tra gli eventi di apertura del festival anche l’inaugurazione dell’opera di street art orizzontale “Fiamma viva“, un intervento di TO – Let curato da CHEAP, presso i Giardini Lorusso in via Ludovico Berti 2/7. L’evento si propone di raccontare l’attivismo della Casa che rappresenta un patrimonio per tutta la città.
Tra gli eventi in programma, anche la manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne e di genere organizzata da Non Una Di Meno a Roma il 27 novembre. Sempre il 27 novembre, a Bologna, si svolgerà il mercatino solidale Clementine antiviolenza dalle 9.00 alle 19.00 in Via Rizzoli.

Molti anche gli eventi all’interno del Festival che ricorderanno Angela Romanin, storica socia e attivista della Casa delle donne scomparsa nel febbraio 2021. Tra le iniziative, da segnalare la premiazione del concorso di laurea dedicato ad Angela, che ha visto la partecipazione di 84 tesi. La premiazione si svolgerà il 7 dicembre alle 11 presso la Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio con la partecipazione del Sindaco Matteo Lepore.
Inoltre venerdì 10 dicembre alle.00 18 presso la Biblioteca Italiana delle donne si farà omaggio a Angela Romanin con una serata dal titolo “Largo alla rivoluzione alata!“.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SILVIA SACCOCCIA:

I dati della Casa delle Donne sulla violenza di genere

Sono 508 le donne che si sono rivolte per la prima volta nell’arco di un anno alla Casa delle Donne, di cui 333 italiane e 165 straniere. A queste si aggiungono le donne in percorso negli anni precedenti, per un totale di 705 donne accolte.
Un dato in ripresa dopo il crollo registrato durante il primo lockdown quando, costrette in casa tutto il giorno, le donne hanno avuto non pochi problemi a chiedere aiuto. «I dati del 2021 sono superiori del 50% rispetto al 2020 – sottolinea Saccoccia – Questo ci dice che la violenza non si è fermata, ma che c’era l’impossibilità per le donne di chiedere aiuto».

Alle donne accolte dalla Casa si aggiungono quelle che hanno iniziato un percorso con “Oltre la strada“, il progetto di fuoriuscita dalla tratta e dallo sfruttamento dedicato a donne straniere.
Sono 25 le donne seguite nei percorsi di regolarizzazione e inserimento socio-lavorativo, di cui 19 quelle ospitate nelle strutture del centro antiviolenza. La tratta colpisce soprattutto le donne nigeriane (17 casi), seguite da quelle provenienti dall’Est Europa (4 casi) e altre nazionalità.

Sono complessivamente 13mila le persone a cui la Casa delle Donne ha prestato aiuto dall’inizio della sua attività, nel 1990, ma gli sforzi non sono mai sufficienti, dal momento che le cronache sono ancora piene di casi di femminicidio.
Dalle analisi prodotte emerge che il 66% dei femminicidi viene compiuto dal partner o dall’ex partner della donna. Da quando la Casa delle Donne ha aperto il proprio osservatorio, cioè dal 2005, sono 1819 le donne uccise dalla violenza patriarcale.

Le iniziative in tutta la Città Metropolitana

Nel corso della presentazione del festival Simona Lembi, responsabile del Piano per l’Uguaglianza della Città Metropolitana, ha fatto sapere che in tutto il territorio della provincia bolognese sono un centinaio gli eventi organizzati per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza alle donne.
Tra le tante iniziative, Lembi vuole sottolinearne due. La prima è l’inaugurazione delle “stanze rosa”, dei luoghi sparsi sul territorio provinciale realizzati con la collaborazione delle forze dell’ordine dove le donne potranno rivolgersi per denunciare la violenza subita e chiedere aiuto.
Il prossimo 25 novembre, inoltre, saranno una decina i Comuni dove verrà inaugurata una panchina rossa. Un gesto simbolico e piccolo, sottolinea Lembi, ma che sta a testimoniare l’impegno delle istituzioni nella lotta contro la violenza di genere.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SIMONA LEMBI: