La storia che vi raccontiamo nella puntata di “Note a piè di pagina” di oggi ha veramente dell’eccezionale: parliamo di un rapper francese Rocé, un artista che viene definito dalla stampa musicale “le rappeur-philosophe”, che ha costruito buona parte della sua produzione partendo dalla rabbia delle periferie della marginalità e del degrado ma che è andato incontro alla Storia, per cercare nel passato di un paese che invoca l’identità nazionale contro un presunto multiculturalismo malato le ragioni dello sfruttamento del presente.

Periferie e identità storica, il rapper Rocé

Dicevamo però che la sua è una storia eccezionale: Rocé è il nome d’arte di José Youcef Lamine Kaminsky, secondo figlio di Adolfo Kamisnky, il più grande falsario rivoluzionario della storia. La storia della famiglia Kaminsky è eccezionale e può essere scoperta con un libro uscito nel 2011 e realizzato da Sarah, la sorella più grande di Rocé, Adolfo Kaminsky. Una vita da falsario, edito nel 2011 da Colla edizioni. Perché partire da qui? Perché Adolfo, un ebreo argentino di origine russa che si era trasferito in Francia, nella sua vita ha combattuto prima l’occupazione nazista falsificando documenti per la Resistenza, poi ha dato una mano a fuggire ai tanti ebrei europei che cercavano una salvezza in Palestina e infine si è schierato con la lotta di liberazione nazionale algerina: una storia francese la sua, ma di una Francia che non ha confini, né colori e soprattutto non opprime.

Rocé, nato in Algeria e poi trasferitosi bambino nella banlieue di Parigi, ha portato avanti la stessa lotta con il rap: una musica di rabbia e urgenza come la definisce lui, ma che alle spalle non ha solo Brooklyn o il Bronx, ma può aver dietro anche l’Africa, le Antille o le fabbriche di tutta la Francia.

Scopriremo Rocé attraverso due dischi iconici: Identité en crescendo del 2006 e Par les damn-é-es de la terre des voix de luttes 1969-1988 un disco che ha curato e pubblicato con l’etichetta Hors Cadrés nel quale, raccogliendo canti di lotta e artisti di tutto l’ex impero francese in rivolta ha costruito un bagaglio di memorie e lotte.

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