Non hanno preso parte al percorso del Patto per il Lavoro e per il Clima della Regione Emilia-Romagna, ma oggi, 14 aprile, le Sardine non hanno voluto rinunciare a presentare il risultato di un percorso partecipato dal basso per la transizione ecologica, che prende il nome di “Rinascimento Green“.
Nel corso di tre giornate, divise nel weekend che va dal 9 all’11 aprile, attraverso una partecipazione attuata attraverso un passaparola su Whatsapp, sono state chiamate a raccolta delle persone per portare il proprio contributo nella stesura di proposte per il clima all’interno di una discussione culminata nella giornata di domenica.

Sardine, 15 proposte per la transizione ecologica

Il progetto, definito un esperimento, coinvolge pezzi della società civile nell’attività di transizione. Trecento persone, senza particolari requisiti, a rappresentanza dei cittadini, perché questa “rivoluzione” sia patrimonio comune e non solo a uso esclusivo della comunità scientifica. L’iniziativa si è proposta di far conoscere a tutti – e quindi a diffondere – il Green New Deal, soprattutto in questo periodo storico in cui c’è un ministero dedicato alla transizione ma che, alla luce soprattutto delle notizie recenti, non lascia completamente tranquilli sugli obiettivi da perseguire.

«La partecipazione è preziosa nella transizione – ha specificato il leader delle Sardine, Mattia Santori – siamo consci che queste proposte non cambieranno concretamente le politiche regionali. L’esperienza, però, è servita in primis a coloro che vi hanno concorso». Al termine del suo intervento Santori ha chiesto ai rappresentanti della Regione presenti alla conferenza stampa, in particolare la vicepresidente Elly Schlein e la presidente dell’Assemblea Legislativa Emma Petitti, di non lasciar cadere nel vuoto le quindici proposte dal basso, poiché le associazioni che compongono Rinascimento Green «hanno dimostrato che tutte le istituzioni hanno bisogno di sussidiarietà», ribadendo al contempo il ruolo di “alzarsi e far alzare”.

Il concetto di partecipazione dal basso è stato ribadito proprio da Petitti e Schlein, le quali nei rispettivi interventi hanno sottolineato la necessità che le idee nascano soprattutto dai cittadini, e della capacità della Regione di saper lavorare in squadra con tutte le parti della società civile. Proprio da ciò era sorto il Patto per il Lavoro e il Clima, partecipato ma non firmato dalla Rete Emergenza Climatica e Ambientale, che aveva risposto con un nuovo patto, a sua volta scritto dal basso.

A qualcuno le 15 proposte delle Sardine, che sono divise in macro-aree come circolarità, energia, mobilità, salute, aria, acqua e suolo, educazione e partecipazione, potrebbero suonare come un programma elettorale, dati oltretutto i rumors dei giorni scorsi su una possibile candidatura di Santori alle comunali del prossimo autunno a Bologna. Sul punto, però, le Sardine non hanno voluto rispondere, appellandosi all’oggetto diverso della conferenza stampa odierna.

Luca Meneghini

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