Il festival di Roskilde in Danimarca è stato per una cinquantina d’anni uno dei grandi appuntamenti della musica rock in Europa: dalla prima edizione del 1971 fino a quella del 2023 si sono alternati sui palchi della kermesse musicale grandi nomi, come quelli di Status Quo, Bob Marley, Iron Maiden, Kendrick Lamar e Coldplay.
Un evento, per il calibro dei nomi e per la portata del pubblico, che è stato considerato la Woodstock europea: basti pensare che nelle edizioni degli anni Novanta si calcolavano 100.000 spettatori. A questo festival però rimarrà sempre legata un’ombra, quella del concerto dei Pearl Jam del 30 giugno del 2000, quando morirono nove ragazzi del pubblico schiacciati dalla calca.

I Pearl Jam e la tragedia del Roskilde Festival 25 anni dopo: lo speciale

In occasione dei venticinque anni dalla tragedia, la redazione di Vanloon torna a parlare di un avvenimento che all’epoca scosse profondamente gli animi e l’opinione pubblica ma di cui oggi sembra essersi persa la memoria.
Per ritrovare il filo di questa storia occorre armarsi di pazienza e di qualche strumento di ricerca. Vale la pena leggere la stampa di quei giorni, in particolare “La Repubblica” e il “Corriere della Sera”, che già dalla mattina del primo luglio uscirono con la cronaca della tragedia e con alcuni approfondimenti e poi “Musica! Rock e altre contaminazioni”, il supplemento del quotidiano allora di Eugenio Scalfari che dedicò all’avvenimento un approfondimento al settimana successiva
Poi un disco dei Pearl Jam, Riot act del 2002 e un libro Anni luce, edito da Add editore nel 2018, in cui l’autore Andrea Pomella racconta una grande storia di formazione e di memoria attorno alla band di Seattle.

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