Tra le battaglie bolognesi contro l’abbattimento di alberi e il consumo di suolo da qualche mese figura anche quella del comparto Bertalia-Lazzaretto. Qui un comitato di cittadine e cittadini si oppone al progetto urbanistico denominato “ecodistretto” che porterebbe a disboscare più di 16 ettari di bosco cresciuto spontaneamente nell’ex cava per costruire palazzi e studentati.
Il Comitato Bertalia-Lazzeretto ha scritto una lettera aperta, che volentieri pubblichiamo, per mettere in relazione le ultime misure ecologiche annunciate dal Comune, come l’operazione degli alberi in vaso, con l’impatto negativo che avrebbe invece il consumo di suolo in quel comparto.
La lettera aperta del Comitato Bertalia-Lazzaretto
Assistiamo attoniti, tra l’imbarazzo e lo stupore all’ennesimo tentativo di greenwashing operato da questa giunta al fine di vendersi come comune ecologico, mentre una vasta zona di bosco urbano (circa 73 ettari), in cui sono presenti alberi ad alto fusto tra i quali querce secolari, aceri, robinie, ailanti, olmi, pioppi e arbusteti di prugnoli, biancospini, rusticani, ornielli, ecc, è destinata ad essere rasa al suolo per lasciare spazio ad un progetto di lottizzazione che prevede edilizia privata, pubblica e cementificazione indiscriminata.
E’ l’area di Pescarola in cui è in vigore il POC (Piano Operativo Comunale) con valore ed effetti di PUA (Piano Urbanistico Attuativo) relativo alla zona integrata di settore z.i.s. R5.3 Bertalia Lazzaretto.
Il piano, che prevede l’edificazione di 158.796 metri quadrati di superficie utile , di cui 94.123 mq destinati a residenziale privato, è stato approvato dal Consiglio Comunale di Bologna nel 2017 con delibera n. 427434.
Viene successivamente confermato con delibera n. 289863 nel 2020 con una variante che introduce l’uso “abitazioni collettive” (studentati o pseudo tali) nei lotti in cui è già previsto l’uso di “abitazioni singole”. Contestualmente si dichiara che la variante non comporterebbe la necessità di provvedere all’aggiornamento della Valsat (Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale).
Infine sarà riconfermato con delibera n. 522099 del 01/08/2023 che ribadisce esplicitamente la validità del POC/PUA sul comparto Bertalia Lazzaretto.
Abbiamo costruito un plastico in 3D che il Sindaco ha criticato in consiglio di quartiere in data 11 giugno 2025, affermando che non era realmente conforme al progetto in atto. Vogliamo ricordare che è stato costruito sulle piantine reperibili dagli atti pubblici (vedere la documentazione citata) e siamo in attesa di capire, dal Sindaco stesso, quali sarebbero le modifiche di cui parla. All’oggi, non ci risultano altri documenti ufficiali a parte quelle mappe in nostro possesso.
Vorremmo ricordare che, non importa essere dei tecnici ambientali per capire che, un bosco stabile rinaturalizzato da decenni su un territorio che fu occupato da cave estrattive, non ha la stessa valenza di aiuole e alberelli di nuovo impianto, né dal punto di vista idrogeologico, né dal punto di vista della biodiversità, né dal punto di vista dell’abbattimento dell’inquinamento dell’aria, né dal punto di vista dell’assorbimento dell’acqua meteorica.
Vogliamo ricordare che gli studi sull’impatto ambientale di questo imponente progetto edilizio sono del 2017, su dati raccolti nel 2007, e questo ci pare molto preoccupante, soprattutto stando al cambiamento climatico del quale siamo spettatori.
Vogliamo inoltre specificare, che edificare su terreno tombato e impermeabilizzato (delle ex cave) ci preoccupa, proprio in relazione alle recenti problematiche idrogeologiche della città che hanno visto zone insolite essere protagoniste di alluvione, (ricordiamo i 6 metri di acqua in via Sabena, via Saffi o via Andrea Costa e le zone limitrofe, tanto per citarne alcune) non vorremmo che fosse proprio la nostra zona la prossima ad essere interessata da questi disastri ambientali.
Il bosco, l’arbusteto e il manto erboso hanno un’elevatissima capacità di assorbimento di acqua anche quando precipita in condizioni anomale come quelle degli ultimi tempi, a differenza del cemento e delle aiuole o degli alberelli in vaso e/o messi a dimora da recente impianto.
Siamo altresì esterrefatti, dalla loquacità e apertura al dialogo dimostrata dal sindaco Lepore sui social, in risposta ad alcuni commenti, da parte di persone del nostro comitato, nella quale occasione si è impegnato a fissare un appuntamento di ascolto alle nostre istanze, all’oggi siamo ancora in attesa di una convocazione, dopo che tempestivamente è stato mandato il contatto ufficiale al quale potersi rivolgere per concordare l’appuntamento.
Ci viene il dubbio che tale disponibilità sia figlia dell’imminente campagna elettorale, e che tale atteggiamento di apertura apparso a tutti sui social, voglia essere l’ennesimo specchietto per le allodole al quale siamo ormai più che abituati.
L’acquisto di oltre 110 piante in vaso collocate sulle roventi piazze cittadine del centro storico, al fine di combattere il caldo e generare confortevoli oasi di frescura per cittadini e turisti, collocate con appositi accorgimenti al fine di preservarne la vitalità fino a settembre quando verranno trapiantate nei giardini delle scuole di Bologna, ci sembra l’ennesima strategia di gettare fumo negli occhi ai cittadini, intorpiditi dalle innumerevoli scelte piovute dall’alto.
Una manovra propagandistica che condanniamo duramente, sia per lo sperpero di denaro pubblico, che per l’utilizzo a scopi totalmente di facciata di esseri viventi utilizzati ad uso e consumo in maniera antropocentrica, destinandoli probabilmente al sacrificio, inutile.
Che dire, questa lettera aperta vuole solo ricordare al sindaco e alla giunta tutta, che non bastano 110 e nemmeno 160 ridicoli “vasoni”, per dimenticare che presto, l’ennesimo polmone verde della città, verrà tristemente regalato alla speculazione edilizia.
Ricordiamo inoltre che la fiducia va conquistata ogni giorno, non è un diritto acquisito!
Comitato Bertalia Lazzaretto, in attesa di tante risposte
ASCOLTA L’INTERVISTA A LICIA PODDA DEL COMITATO: