Con un atto di giunta il Comune di Bologna ieri ha approvato il piano triennale di assunzioni rivolto al personale precario dei nidi e delle scuole d’infanzia. Il processo porterà all’assunzione a tempo indeterminato di 310 dipendenti. L’amministrazione rivendica il più grande piano di stabilizzazione mai compiuto. Ma nel frattempo si riapre il fronte delle mense scolastiche.

L’assessore comunale all’Istruzione Marilena Pillati annuncia che il Comune ha avviato un piano per l’assunzione a tempo indeterminato di 310 precari. Ieri, infatti, il piano è stato approvato con un atto di Giunta e riguarderà i lavoratori dei nidi e delle scuole d’infanzia. “Questo aiuterà le persone a progettare il loro futuro e darà anche più stabilità nei nostri nidi e nelle scuole di infanzia”, sottolinea Pillati.

Le figure professionali coinvolte saranno varie e perciò il procedimento sarà suddiviso in diversi turni. La prima procedura di concorso, già prevista nel Bilancio comunale, riguarderà i 53 educatori dei nidi d’infanzia. Seguiranno quelle per 58 collaboratori all’interno delle scuole d’infanzia, 158 insegnanti e 41 collaboratori nei nidi. A queste si aggiungono le già avvenute 70 assunzioni di settembre.

Il provvedimento prende le mosse da un decreto legislativo, cosiddetto decreto salvaprecari, che apre una finestra di tre anni, dal 2014 al 2016, per riservare bandi di concorso ai dipendenti dell’Amministrazione che abbiano maturato tre anni di contratto a tempo determinato. “Si tratta di una norma transitoria – continua l’assessore – e noi abbiamo scelto di sfruttarla appieno per rispondere a una delle criticità che riguarda i nostri nidi e le nostre scuole d’infanzia”.

Mentre Pillati annunciava il piano di assunzioni, però, tornava ad aprirsi il fronte delle mense scolastiche, che vede i genitori scagliarsi contro Seribo, la società che gestisce l’appalto per il servizio di refezione.
La commissione cittadina sulle mense, infatti, ha scritto all’assessore e al sindaco, per chiedere che venga fatta chiarezza su cosa succederà a giugno, quando l’appalto di Seribo scadrà.

I genitori chiedono di chiarire una volta per tutte se si sta pensando di prorogare l’incarico, di ostacolare l’approvazione del bilancio di Seribo, che prospetti un utile di esercizio eccessivamente elevato e la conseguente ripartizione tra i soci e di escludere che la nuova tariffa a forfait abbia aumentato gli introiti di Seribo. Se le richieste non verranno accolte, i genitori promuoveranno una mobilitazione per ottenere uno sconto sul pagamento di quanto dovuto nei mesi di maggio e giugno 2014.

Pietro Gallina