Il ministro della Giustizia e candidato al congresso Pd Andrea Orlando ha presentato oggi le proprie idee per il contrasto alla povertà. Un contributo alle persone fino a superare la soglia della povertà. Necessari 5 miliardi, una parte recuperabile tassando il gioco d’azzardo. Orlando difende anche i dl Minniti su sicurezza e migranti, ma afferma: “Vanno accompagnati a politiche di inclusione e coesione sociale. No ai ghetti”.

Decreti sicurezza: parla il ministro Orlando

“Non credo che gestire il fenomeno migratorio in modo più ordinato o dare ai sindaci degli strumenti per gestire l’ordine pubblico crei più esclusione”. È così che il ministro della Giustizia e candidato al congresso Pd Andrea Orlando risponde alla domanda che gli abbiamo rivolto sui recenti provvedimenti del suo collega di governo, il ministro degli Interni Marco Minniti.
Il capo del Viminale, infatti, ha recentemente sottoposto al Parlamento due decreti legge che hanno ricevuto molte critiche da associazioni umanitarie e giuridiche, oltre che da Sinistra Italiana e diverse realtà della società civile.

Il dl sicurezza urbana permette ai sindaci di disporre l’allontanamento e il divieto di accesso nei centri cittadini di tutti coloro che discrezionalmente vengono ritenuti un problema per il decoro urbano, oltre a multe pecuniarie per i medesimi. Possono essere create delle vere e proprie “zone rosse” o “zone vip”, a cui è vietato l’accesso a persone che rappresentano una minaccia per il decoro.
Il dl sui migranti, invece, conferma la detenzione amministrativa nei nuovi Cpr (ex Cie), crea sezioni speciali per le pratiche relative ai migranti nei tribunali, prevede lavoro coatto e gratuito per i richiedenti asilo e cancella uno dei due possibili ricorsi in tribunale che i migranti possono fare qualora la loro domanda di protezione fosse stata respinta.

Quest’ultima misura, in particolare, era stata proposta proprio da Orlando, che oggi figura come candidato della sinistra del Pd.
“Credo che gestire il fenomeno migratorio in modo più razionale sia un modo di ridurre la marginalità”, afferma il Guardasigilli ai nostri microfoni.
Quanto al decreto sulla sicurezza urbana, Orlando afferma che sia necessario affiancarlo a politiche di inclusione e coesione sociale. “Penso che quei provvedimenti facciano reclamare ancora di più strumenti di carattere complementare – afferma il ministro – Va bene tenere in ordine le strade ma non è che poi possiamo spingere delle persone in difficoltà fuori dai centri urbani e confinarli in dei ghetti. Non ci devono essere dei ghetti“.

Le politiche di inclusione sociale, però, sembrano arrivare sempre dopo i provvedimenti securitari. Vengono sempre promesse e spesso mai realizzate.
Il governo è recentemente intervenuto sul tema della povertà con uno stanziamento di 1,5 miliardi. Misure che Orlando reputa necessarie ma non sufficienti. “La povertà è un problema crescente – osserva il candidato Pd – Negli anni della crisi i poveri assoluti sono raddoppiati, arrivando a 4,6 milioni di persone“.

Di qui la proposta, che recepisce quella dell’Alleanza contro la povertà: ogni persona potrebbe ricevere un sostegno economico variabile, pari alla somma di denaro che occorre per superare la soglia della povertà assoluta. “Mediamente, in un nucleo di tre persone si potrebbe parlare di 800 euro”, osserva il ministro.
Le risorse necessarie si aggirano intorno ai 5 miliardi di euro che, per Orlando, potrebbero essere reperite in tre anni aumentando la tassazione del gioco d’azzardo (1,8 miliardi) e tagliando altre spese.

La proposta, nelle parole del Guardasigilli, è frutto anche di considerazioni economiche ed elettorali: “Un provvedimento del genere farebbe bene alla crescita, perché i poveri sono quelli più propensi al consumo“. Un’idea molto diversa, sottolinea, da quella di Matteo Renzi, che recentemente è tornato a proporre una detassazione generalizzata. Per Orlando, invece, le risorse vanno concentrate sui più poveri. “Meno tasse per tutti – ironizza – è uno slogan usato da altri che non appartengono al nostro orizzonte politico”.
Infine una considerazione elettoale: i poveri non guardano al Pd, ma a sinistra. Il Pd, per Orlando, al momento è un partito minoritario tra i poveri e i giovani.