C’è l’accordo sulla legge elettorale. Il nuovo Italicum riguarderà soltanto la Camera dei Deputati. L’intesa, che mira a prolungare la vita della legislatura, lega indissolubilmente la legge elettorale alla riforma del Senato.

Sembra davvero difficile che si vada alle elezioni politiche in tempi brevi dopo l’accordo tra Pd, Forza Italia e Ncd sul nuovo Italicum. La nuova bozza di riforma della legge elettorale non riguarda il Senato, come proposto dal democratico D’Attorre. Superate le resistenze interne a Forza Italia, la nuova legge, che rappresenta una sorta di assicurazione sulla vita del governo, dovrebbe ricevere il voto favorevole dell’aula di Montecitorio, dove è in discussione.

La ragione alla base della scelta, sarebbe la scomparsa del Senato per come è attualmente, trasformato, attraverso una riforma costituzionale, in una sorta di camera delle autonomie. Allo stato dei fatti, però, le due camere presentano sistemi elettorali profondamente differenti, che, in caso di elezioni prima della riforma del Senato, impedirebbero la creazione di una maggioranza e di un governo.

“Votare alla Camera con un sistema che consente una maggioranza ed un governo, e al Senato con una legge che la Corte Costituzionale ha indicato, significa impedire che ci possa essere una maggioranza ed un governo alle prossime elezioni. Si ricadrebbe in un vizio che la Corte Costituzionale aveva già indicato quando aveva dichiarato incostituzionale il Porcellum. La corte diceva che quella legge era illegittima perchè prevedeva due modi diversi per assegnare i premi di maggioranza alla Camera e al Senato. Di fatto realizzava le condizioni perchè non ci fosse né una maggioranza né un governo. Da questo punto di vista c’è una chiarissima violazione del giudicato costituzionale.” afferma perentorio Andrea Morrone, professore di Diritto Costituzionale.

“Politicamente si tratta -continua Morrone- di una mossa tattica che serve a prendere tempo. Renzi e Berlusconi sono ancora più legati nell’esigenza di portare avanti una legge che è a tutto vantaggio di Pd e Forza Italia e penalizza i partiti più piccoli.”

“Legare la riforma soltanto alla Camera in vista del superamento del Senato serve per consentire le riforme costituzionali. Il problema è che riformare il Senato non è una cosa semplice. Intanto dobbiamo capire quali funzioni avrà il Senato. Poi bisognerà superare le resistenze dei senatori, che tutto vogliono tranne che rinunciare ai privilegi di sedere in una camera che, come la camera bassa, dà la fiducia al governo.”conclude Morrone.