Un’intera giornata di musica, laboratori, passeggiate urbane e socialità all’insegna della partecipazione e dell’impegno civico. È questo lo spirito della “Festa Spaziale”, in programma venerdì 13 giugno dalle 17 alle 22 nel parco antistante l’ex Caserma Sani, in via Parri, nel cuore della Bolognina.
La festa – aperta a tutti – rappresenta la prima iniziativa pubblica della campagna “Resistenze Spaziali”, una rete di associazioni, comitati e cittadini che si oppone alla cementificazione dell’ex area militare e pone al centro gli spazi pubblici e il loro utilizzo. Lo scopo: difendere uno dei pochi grandi spazi verdi ancora intatti nel tessuto urbano di Bologna.
La battaglia per gli spazi pubblici e la caserma sani: la “festa spaziale”
L’ex Caserma Sani, estesa su circa 10 ettari tra la Fiera e la Bolognina, è abbandonata dagli anni ’90. Dietro ai suoi muri, oggi nascosti alla vista dei più, si cela un’ampia area verde con centinaia di alberi e numerosi edifici, alcuni di valore architettonico, che potrebbero diventare spazi pubblici per cultura, sport e socialità.
Ma il futuro che si profila sembra molto diverso. Il progetto approvato dal Comune, nonostante il Piano Regolatore del 1985 prevedesse la creazione di un parco, prevede la costruzione di edifici residenziali e commerciali e l’abbattimento di 391 alberi. Con il rischio, denunciano i promotori, di trasformare l’intera area in un nuovo quartiere cementificato e privatizzato, aggravando anche il traffico locale.
Negli ultimi tempi l’Amministrazione comunale, in particolare l’assessore all’Urbanistica Raffaele Laudani, giustificano gli interventi urbanistici sottolineando la necessità di dare risposte all’emergenza abitativa in città.
«Il tema viene usato in modo strumentale – commenta ai nostri microfoni Mauro Boarelli di D(i)ritti alla Città, una delle realtà che anima la campagna “Resistenze Spaziali” – perché le soluzioni abitative previste in queste aree non vanno a intaccare la domanda abitativa che c’è in città». Nello specifico, gli immobili che verrebbero realizzati si rivolgono a una fascia di popolazione che ha disponibilità economiche per l’acquisto a prezzi di mercato o per l’edilizia sociale residenziale che riguarda sempre la vendita. Progetti come quello che insistono sulla caserma Sani eludono due temi fondamentali: l’affitto e le case popolari.
«Gli spazi pubblici devono rimanere pubblici», è lo slogan della campagna promossa da realtà come D(i)ritti alla città, Comitato Besta, Legambiente, Extinction Rebellion, Greenpeace Bologna, Cobas, USI-CIT e altre realtà. Una mobilitazione che guarda anche al futuro delle altre caserme dismesse: Masini, Mazzoni, Stamoto.
La “Festa Spaziale” sarà quindi un’occasione per alzare lo sguardo oltre il muro, ma anche per immaginare collettivamente un altro destino per l’area. Il programma prevede laboratori di arte partecipata, musica dal vivo, passeggiate urbane e un mercato a cura di Campi Aperti, con cibo e bevande biologici.
ASCOLTA L’INTERVISTA A MAURO BOARELLI: