«Lotta e cura senza paura»: è lo slogan del Rivolta Pride di quest’anno a Bologna. L’appuntamento per partecipare alla marcia sarà sabato 1 luglio alle 16.00 e il corteo partirà alle 17.00 dai giardini di Villa Cassarini, per poi passare di fronte a Porta Saragozza e sfilare lungo i viali verso porta San Felice, porta Lame, via Don Minzoni, via dei Mille e via Indipendenza, fino a piazza XX settembre, dove ci saranno diversi interventi politici e una ballroom finale.

La comunità lgbtqi+ è sotto attacco, le rivendicazioni del Rivolta Pride

«Quest’anno, come anche gli ultimi anni, siamo partiti da un percorso di assemblee pubbliche aperte, per definire un percorso il più possibile dal basso» ha detto Giuseppe Seminario di Cassero LGBTQI+ e Rivolta Pride. «Il percorso, inoltre, sarà attento all’accessibilità e alle persone con disabilità – ci ha tenuto a sottolineare Seminario – infatti abbiamo previsto un servizio di accompagnamento per chi dovesse richiederlo e ci sarà una zona di decompressione nei giardini Graziella Fava; e anche durante il corteo abbiamo predisposto delle zone a bassa denistà sonora per le persone neurodivergenti, così che tutti e tutte possano partecipare a quetso pride».
Alla fine del percorso sono previste, oltre ai vari interventi politici, delle perfromances, grazie al coinvolgimento di Lakiki Bolo, che metterà in scena «una performance di ballroom un po atipica perchè legata alle categorie politiche che abbiamo rivendicato nel nostro manifesto politico».

Quello del Rivolta Pride, e della sua organizzazione, è stato ed è tutt’ora un processo in continua trasformazione. Infatti quello di quest’anno sarà il terzo pride organizzato attraverso la convergenza delle associazioni formali e dei collettvi autogestiti, che un tempo partecipavano soprattutto attraverso interventi critici. Le cose sono cominciate a cambiare nel 2021, quando il processo di convergenza è arrivato a compimento, soprattutto in virtù di un ampliamento dei temi.
«Lo scopo è, infatti, quello di partire da Stonewell, e quindi dalle nostre genealogie, per poi collegarci a tutte le altre lotte e movimenti: quello per i diritti civili, quello femminista, ma anche quello anticoloniale e per la giustizia climatica; per arrivare infine a tutte le nuove lotte e rivendicazioni a partire da quelle per il reddito e la casa», ha continuato Seminario.

Partecipare al Pride in questo momento storico si rivela di vitale importanza, continuano gli organizzatori e le organizztori, dal momento che, come anche si può leggere dal manifesto politico, la comunità Lgbtqi+ è sotto attacco. Infatti da quando l’attuale governo è in carica, la violenza contro le persone lesbiche, gay, trans, bisessuali e tutte le altre minoranze si è intensificata. a partire dallo stop alla registazione anagrafica dei e delle bambine di coppie omogenitoriali, fino alla retorica apocalittica intorno alla gestazione per altri.
Da qui il significato dello slogan «Lotta e cura senza paura perchè ci sembra che in questo momento la paura sia il motore che sostiene il consenso a questo governo neo fascista e alle sue politiche autoritarie», ha conlcuso Leo di AcquistaPace.

ASCOLTA L’INTERVISTA AGLI ORGANIZZATORI DEL RIVOLTA PRIDE:

Sofia Centioni