La Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Regione Emilia Romagna in merito alla vicenda Terremerse. Errani è accusato di aver favorito il finanziamento di un milione di euro alla cooperativa guidata dal fratello Giovanni. Favia (M5S): “Se la notizia è confermata, dimissioni subito”.

Scandalo Terremerse: La decisione della Procura

La Procura di Bologna chiede il rinvio a giudizio per Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna. La vicenda è quella di Terremerse, la cooperativa guidata dal fratello Giovanni che nel 2006 ricevette un finanziamento regionale di un milione di euro per la realizzazione di una cantina vinicola i cui lavori non furono terminati nei tempi previsti.
Errani è accusato di falso ideologico. Secondo la Procura di Bologna il presidente della Regione, insieme a due dirigenti, occultò alcune informazioni per favorire il fratello.

La notizia è stata diffusa dal Corriere della Sera, ma ha già suscitato diverse reazioni.
Giovanni Favia, consigliere regionale del Movimento a 5 Stelle, è il primo a chiedere le dimissioni di Errani, anche se attende l’ufficialità della notizia. “Per il ruolo delicatissimo che svolge come commissario per il terremoto – afferma il consigliere – è bene che Errani metta subito sul tavolo le sue dimissioni”.
Il grillino sottolinea poi come, in base all’attuale ordinamento, l’imputazione per favoreggiamento ricada solo sui dirigenti della Regione, poiché firmatari degli atti, e metta al riparo la politica. Come a dire che l’imputazione per falso ideologico sia insufficiente. Secondo Favia il presidente Errani dovrebbe dimettersi anche per svolgere al meglio il proprio ruolo: “Non si capisce come possa essere presidente di una regione, commissario straordinario per il terremoto, presidente della Conferenza Stato-Regioni e ora doversi difendere anche in un processo”.

Tranquillo il diretto interessato, Vasco Errani, che a commento della notizia ha dichiarato: “Mi presenterò davanti al giudice con piena fiducia, perché così si chiarirà che non ho commesso alcun reato. Sono certo di ciò che ho fatto e faccio da presidente di Regione e non ho mai favorito o sfavorito qualcuno”.