Venerdì saranno trascorsi 45 anni dalla strage di Ustica e in questa occasione «urleremo forte il nostro diritto alla verità», dichiara Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime, partecipando oggi a Bologna alla presentazione delle iniziative organizzate per l’anniversario dell’abbattimento del Dc9 Itavia che costò la vita a 81 persone. Un appuntamento che, quest’anno, segue di pochi mesi la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Roma dell’ultima inchiesta sulla strage.

«Il dramma, il senso di impotenza, è che consegnando quelle carte – sottolinea Bonfietti – non sono riusciti a determinare gli autori materiali dell’abbattimento del Dc9. Ma crediamo siano carte importantissime. Le stiamo leggendo e mancano ancora delle parti, ma ci riserviamo di riparlarne nei prossimi giorni o mesi, prima del 26 novembre e cioè dell’incontro con il gip che dovrà decidere se archiviare o meno». Ma intanto si può dire che «in quelle carte c’è scritto tutto, di nuovo e con forza, quello che è avvenuto – aggiunge Bonfietti – ovvero l’abbattimento di un aereo civile in tempo di pace, questa è la verità».

Strage di Ustica, c’è la verità ma mancano gli autori

L’attuale Governo italiano ha fatto qualcosa per far fare dei passi avanti nei confronti dei Paesi alleati che potrebbero aggiungere elementi di verità sulla strage di Ustica? «Assolutamente no. Non credo, non lo so, non mi pare di averlo letto nelle carte – afferma Bonfietti – I magistrati hanno fatto le loro rogatorie, è stato risposto loro in maniera insoddisfacente ma nessuno si è lamentato. La segreteria della presidenza del Consiglio si sta attivando per attuare la direttiva Renzi ma questo è un altro discorso, un altro problema. Io credo invece che ci voglia un’attenzione per farci dire chi ci ha abbattuto un aereo».

Dopo la richiesta di archiviazione dell’ultima inchiesta sulla notte del 27 giugno 1980, formulata dalla Procura di Roma, l’associazione sta esaminando le carte e «vedremo se riusciremo a proporre altre istanze alla magistratura – dice Bonfietti – ma in ogni caso devono essere il Governo e la politica del nostro Paese a trovare la forza e un senso di dignità nazionale nel porre domande precise ai Paesi amici e alleati, i quali hanno risposto in maniera insoddisfacente e a volte addirittura irrisoria alle domande fatte dai magistrati». Ma intanto sono tante le cose che questo Governo non ha fatto in questi anni, a partire appunto dallo stare attenti alle rogatorie.

La rassegna per ricordare la strage di Ustica

È “diritto alla verità” la frase che quest’anno accompagna le iniziative organizzate a Bologna per ricordare la strage di Ustica. Parole che si intrecciano con una vignetta firmata da Mauro Biani, raffigurante un bambino seduto sul relitto dell’aereo che guarda verso l’alto.
«Un simbolo meraviglioso», dice in conferenza stampa Bonfietti, sottolineando «quell’ironia che sottende sempre l’opera di Biani ed è però piena di dolore e di mancanze».
L’immagine è stata riprodotta anche sul bus, allestito in collaborazione con Tper, che venerdì accompagnerà i familiari delle vittime dopo la tradizionale cerimonia di commemorazione in Comune. Lo stesso mezzo, mostrato oggi in anteprima in piazza Maggiore, percorrerà poi le strade di Bologna fino al 10 agosto. Tra le iniziative di comunicazione, poi, c’è anche uno sticker celebrativo solidale realizzato dall’associazione Figurine forever in occasione del 45esimo anniversario.

Per quanto riguarda gli eventi in calendario, venerdì mattina ci sarà dunque l’incontro a Palazzo D’Accursio tra il sindaco Matteo Lepore e l’Associazione dei parenti. La sera, invece, è prevista una cena all’esterno del Museo per la memoria di Ustica, nel parco della Zucca, a cui parteciperanno i familiari delle vittime e i cittadini che vorranno prenotare: sulla tavola i “Piatti della solidarietà” preparati dalle Cucine popolari in collaborazione con la Casa di quartiere Montanari, che saranno riproposti anche nelle altre sere interessate dalla programmazione.

Gli eventi della rassegna “Attorno al museo” proseguiranno poi nelle settimane successive con una performance dell’attore e autore Niccolò Fettarappa, un concerto in collaborazione con il Bologna jazz festival, un omaggio all’artista Christian Boltanski, uno spettacolo del conservatorio Martini e un altro a cura del coreografo Marco D’Agostin. La rassegna si chiuderà il 10 agosto con la tradizionale serata poetica “La notte di San Lorenzo”, affidata quest’anno all’attore Edoardo Purgatori, figlio del giornalista Andrea.
«Quello portato avanti dall’Associazione dei parenti prima e adesso anche dalla Fondazione Museo per la memoria di Ustica è un lavoro straordinario, di resistenza tenace e necessaria – dichiara l’assessore comunale alla Cultura, Daniele Del Pozzo – perché giustizia e verità sono fondamenti necessari della dignità umana».

Lo scorso anno il museo che contiene i resti del Dc9 Itavia «ha contato 22.600 visite e quest’anno andiamo a fare meglio – segnala il presidente della Fondazione, Daniele Donati – Significa che non c’è solo un flusso straordinario per un luogo così piccolo e con una sola opera, ma anche che tutti coloro che lo visitano si portano dietro un’eco di commozione e di attenzione a temi che magari tenevano nel retrobottega della loro memoria e consapevolezza«. Con il museo, dunque, «scuotiamo un po’ le coscienze non solo dei cittadini bolognesi ma anche dei ragazzi delle scuole e dei turisti», aggiunge Donati: lo scopo della Fondazione è infatti quello di «tenere viva l’attenzione a livello nazionale e di mantenere sanguinante una ferita, non farla rimarginare, per farla sentire in giro per il Paese e oltre».

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